Gaudium et spes n. 92 e commento CCC
92. Il dialogo fra tutti gli uomini
[n. 92e] Rivolgiamo anche il nostro pensiero a tutti
coloro che credono in Dio e che conservano nelle loro tradizioni preziosi
elementi religiosi ed umani, augurandoci che un dialogo fiducioso possa
condurre tutti noi ad accettare con fedeltà gli impulsi dello Spirito e a
portarli a compimento con alacrità.
(CCC 843) La Chiesa riconosce nelle altre
religioni la ricerca, ancora “nelle ombre e nelle immagini”, di un Dio ignoto
ma vicino, poiché è lui che dà a tutti vita e respiro ad ogni cosa, e vuole che
tutti gli uomini siano salvi. Pertanto la Chiesa considera tutto ciò che di
buono e di vero si trova nelle religioni come una preparazione al Vangelo, “e
come dato da colui che illumina ogni uomo, affinché abbia finalmente la vita”
[Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium,
16; Id., Nostra aetate, 2; Paolo VI,
Esort. ap. Evangelii nuntiandi, 53]. (CCC
819) Inoltre, “parecchi elementi di santificazione e di verità” [Conc. Ecum.
Vat. II, Lumen gentium, 8] “si
trovano fuori dei confini visibili della Chiesa cattolica, come la Parola di
Dio scritta, la vita della grazia, la fede, la speranza e la carità, e altri
doni interiori dello Spirito Santo ed elementi visibili” [Conc. Ecum. Vat. II, Unitatis redintegratio, 3; Lumen gentium, 15]. Lo Spirito di Cristo
si serve di queste Chiese e comunità ecclesiali come di strumenti di salvezza,
la cui forza deriva dalla pienezza di grazia e di verità che Cristo ha dato
alla Chiesa cattolica. Tutti questi beni provengono da Cristo e a lui conducono
[Unitatis redintegratio, 3] e
“spingono verso l'unità cattolica” [Lumen
gentium, 8].