Gaudium et spes n. 93 e commento CCC
93. Un mondo da costruire e da condurre al suo fine
[n. 93e] « A colui
che, mediante la potenza che opera in noi, può compiere infinitamente di più di
tutto ciò che noi possiamo domandare o pensare, a lui sia la gloria nella
Chiesa e in Cristo Gesù, per tutte le generazioni nei secoli dei secoli.
Amen » (Ef 3, 20-21).
(CCC 1820) La speranza
cristiana si sviluppa, fin dagli inizi della predicazione di Gesù,
nell'annuncio delle beatitudini. Le beatitudini
elevano la nostra speranza verso il Cielo come verso la nuova Terra promessa;
ne tracciano il cammino attraverso le prove che attendono i discepoli di Gesù.
Ma per i meriti di Gesù Cristo e della sua passione, Dio ci custodisce nella
speranza che “non delude” (Rm 5,5). La speranza è l'“àncora della nostra vita,
sicura e salda, la quale penetra […]” là “dove Gesù è entrato per noi come
precursore” (Eb 6,19-20). È altresì un'arma che ci protegge nel combattimento
della salvezza: “Dobbiamo essere […] rivestiti con la corazza della fede e
della carità, avendo come elmo la speranza della salvezza” (1Ts 5,8). Essa ci
procura la gioia anche nella prova: “Lieti nella speranza, forti nella
tribolazione” (Rm 12,12). Si esprime e si alimenta nella preghiera, in modo
particolarissimo nella preghiera del Signore, sintesi di tutto ciò che la
speranza ci fa desiderare. (CCC 1821) Noi possiamo, dunque, sperare la gloria
del cielo promessa da Dio a coloro che lo amano [Rm 8,28-30] e fanno la sua
volontà [Mt 7,21]. In ogni circostanza ognuno deve sperare, con la grazia di
Dio, di perseverare “sino alla fine” [Mt 10,22; Concilio di Trento: DS 1541] e
ottenere la gioia del cielo, quale eterna ricompensa di Dio per le buone opere
compiute con la grazia di Cristo. Nella speranza la Chiesa prega che “tutti gli
uomini siano salvati” (1Tm 2,4). Essa anela ad essere unita a Cristo, suo
Sposo, nella gloria del cielo: “Spera, anima mia, spera. Tu non conosci il
giorno né l'ora. Veglia premurosamente, tutto passa in un soffio, sebbene la
tua impazienza possa rendere incerto ciò che è certo, e lungo un tempo molto
breve. Pensa che quanto più lotterai, tanto più proverai l'amore che hai per il
tuo Dio e tanto più un giorno godrai con il tuo Diletto, in una felicità ed in
un'estasi che mai potranno aver fine” [Santa Teresa di Gesù, Exclamaciones del alma a Dios, 15, 3].