LUMEN GENTIUM 2 e commento CCC



Disegno salvifico universale del Padre

2a L'eterno Padre, con liberissimo e arcano disegno di sapienza e di bontà, creò l'universo; decise di elevare gli uomini alla partecipazione della sua vita divina; dopo la loro caduta in Adamo non li abbandonò, ma sempre prestò loro gli aiuti per salvarsi, in considerazione di Cristo redentore, « il quale è l'immagine dell'invisibile Dio, generato prima di ogni creatura » (Col 1,15).   
(CCC 375) La Chiesa, interpretando autenticamente il simbolismo del linguaggio biblico alla luce del Nuovo Testamento e della Tradizione, insegna che i nostri progenitori Adamo ed Eva sono stati costituiti in uno stato “di santità e di giustizia originali” [Concilio di Trento: DS 1511]. La grazia della santità originale era una “partecipazione alla vita divina” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 2]. (CCC 541) “Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si recò nella Galilea predicando il Vangelo di Dio e diceva: ‘Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino: convertitevi e credete al Vangelo’” (Mc 1, 14-15). “Cristo, per adempiere la volontà del Padre, ha inaugurato in terra il regno dei cieli” (Concilio Vaticano II, Lumen gentium, 3). Ora, la volontà del Padre è di “elevare gli uomini alla partecipazione della vita divina” (Lumen gentium, 2). Lo fa radunando gli uomini attorno al Figlio suo, Gesù Cristo. Questa assemblea è la Chiesa, la quale in terra costituisce “il germe e l’inizio” del regno di Dio (Lumen gentium, 5).

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