LUMEN GENTIUM 7 e commento CCC
La Chiesa, corpo mistico di Cristo
7c Ma come tutte
le membra del corpo umano, anche se numerose, non formano che un solo corpo
così i fedeli in Cristo (cfr. 1 Cor 12,12). Anche nella struttura del corpo
mistico di Cristo vige una diversità di membri e di uffici. Uno è lo Spirito,
il quale per l'utilità della Chiesa distribuisce la varietà dei suoi doni con
magnificenza proporzionata alla sua ricchezza e alle necessità dei ministeri
(cfr. 1 Cor 12,1-11). Fra questi doni eccelle quello degli apostoli, alla cui
autorità lo stesso Spirito sottomette anche i carismatici (cfr. 1 Cor 14). Lo
Spirito, unificando il corpo con la sua virtù e con l'interna connessione dei
membri, produce e stimola la carità tra i fedeli. E quindi se un membro soffre,
soffrono con esso tutte le altre membra; se un membro è onorato, ne gioiscono
con esso tutte le altre membra (cfr. 1 Cor 12,26).
(CCC 790) I credenti che
rispondono alla Parola di Dio e diventano membra del Corpo di Cristo, vengono
strettamente uniti a Cristo: “In quel Corpo la vita di Cristo si diffonde nei
credenti che attraverso i sacramenti vengono uniti in modo arcano ma reale a
Cristo che ha sofferto ed è stato glorificato” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 7]. Ciò è particolarmente
vero del Battesimo, in virtù del quale siamo uniti alla morte e alla risurrezione
di Cristo [Rm 6,4-5; 1Cor 12,13], e dell'Eucaristia, mediante la quale
“partecipando realmente al Corpo del Signore” “siamo elevati alla comunione con
lui e tra di noi” [Lumen gentium, 7].