Il sacerdozio comune dei fedeli
LUMEN GENTIUM 10 e commento CCC
Il sacerdozio comune dei fedeli
10d Il sacerdote
ministeriale, con la potestà sacra di cui è investito, forma e regge il popolo
sacerdotale, compie il sacrificio eucaristico nel ruolo di Cristo e lo offre a
Dio a nome di tutto il popolo; i fedeli, in virtù del loro regale sacerdozio,
concorrono all'offerta dell'Eucaristia [17], ed esercitano il loro sacerdozio
col ricevere i sacramenti, con la preghiera e il ringraziamento, con la
testimonianza di una vita santa, con l'abnegazione e la carità operosa.
Note [17] Cf. PIO XI, Enc.
Miserentissimus Redemptor, 8 maggio
1928: AAS 20 (1928), p. 171s. [Collantes 4.113]. PIO XII, Disc. Vous nous
avez, 22 sett. 1956: AAS 48 (1956), p. 714.
(CCC 1552) Il sacerdozio ministeriale non ha solamente
il compito di rappresentare Cristo - Capo della Chiesa - di fronte
all'assemblea dei fedeli; esso agisce anche a nome di tutta la Chiesa allorché
presenta a Dio la preghiera della Chiesa [Conc. Ecum. Vat. II, Sacrosanctum concilium, 33] e
soprattutto quando offre il sacrificio eucaristico [Id., Lumen gentium, 10]. (CCC 1657) E' qui che si esercita in maniera
privilegiata il sacerdozio battesimale
del padre di famiglia, della madre, dei figli, di tutti i membri della
famiglia, “con la partecipazione ai sacramenti, con la preghiera e il
ringraziamento, con la testimonianza di una vita santa, con l'abnegazione e
l'operosa carità” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen
gentium, 10]. Il focolare è così la prima scuola di vita cristiana e “una
scuola di umanità più ricca” [Id., Gaudium
et spes, 52]. E' qui che si apprende la fatica e la gioia del lavoro,
l'amore fraterno, il perdono generoso, sempre rinnovato, e soprattutto il culto
divino attraverso la preghiera e l'offerta della propria vita.