LUMEN GENTIUM 11 e commento CCC



Il sacerdozio comune esercitato nei sacramenti

11a Il carattere sacro e organico della comunità sacerdotale viene attuato per mezzo dei sacramenti e delle virtù. I fedeli, incorporati nella Chiesa col battesimo, sono destinati al culto della religione cristiana dal carattere sacramentale; rigenerati quali figli di Dio, sono tenuti a professare pubblicamente la fede ricevuta da Dio mediante la Chiesa [18]. Col sacramento della confermazione vengono vincolati più perfettamente alla Chiesa, sono arricchiti di una speciale forza dallo Spirito Santo e in questo modo sono più strettamente obbligati a diffondere e a difendere la fede con la parola e con l'opera [19], come veri testimoni di Cristo.

Note
[18] Cf. S. TOMMASO, Summa Theol. III, q. 63, a. 2. [19] Cf. S. CIRILLO DI GERUS., Catech. 17, sullo Spirito S., II, 35-37: PG 33, 1009-1012; NIC. CABASILAS, De vita in Christo, lib. III, sull’utilit del crisma: PG 150, 569-580. S. TOMMASO, Summa Theol. III, q. 65, a. 3 e q. 72, a. 1 e 5.

(CCC 825) “La Chiesa già sulla terra è adornata di una santità vera, anche se imperfetta” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 48]. Nei suoi membri, la santità perfetta deve ancora essere raggiunta. “Muniti di tanti e così mirabili mezzi di salvezza, tutti i fedeli d'ogni stato e condizione sono chiamati dal Signore, ognuno per la sua via, a quella perfezione di santità di cui è perfetto il Padre celeste” [Lumen gentium, 11]. (CCC 1119) Poiché con il Cristo-Capo forma “quasi un'unica […] persona mistica” [Pio XII, Lett. enc. Mystici Corporis], la Chiesa agisce nei sacramenti come “comunità sacerdotale”, “organicamente strutturata” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 11]: mediante il Battesimo e la Confermazione, il popolo sacerdotale è reso idoneo a celebrare la liturgia; d'altra parte alcuni fedeli, “insigniti dell'Ordine sacro, sono posti in nome di Cristo a pascere la Chiesa con la parola e la grazia di Dio” [Lumen gentium, 11]. (CCC 1251) I genitori cristiani riconosceranno che questa pratica corrisponde pure al loro ruolo di alimentare la vita che Dio ha loro affidato [Conc. Ecum Vat. II, Lumen gentium, 11; 41; Gaudium et spes, 48; CIC canoni 774, § 2. 1136].    

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