LUMEN GENTIUM 11 e commento CCC
Il sacerdozio comune esercitato nei sacramenti
11d Con la sacra
unzione degli infermi e la preghiera dei sacerdoti, tutta la Chiesa raccomanda
gli ammalati al Signore sofferente e glorificato, perché alleggerisca le loro
pene e li salvi (cfr. Gc 5,14-16), anzi li esorta a unirsi spontaneamente alla
passione e morte di Cristo (cfr. Rm 8,17; Col 1,24), per contribuire così al
bene del popolo di Dio.
(CCC 1440) Il peccato è anzitutto offesa a Dio, rottura
della comunione con lui. Nello stesso tempo esso attenta alla comunione con la
Chiesa. Per questo motivo la conversione arreca ad un tempo il perdono di Dio e
la riconciliazione con la Chiesa, ciò che il sacramento della Penitenza e della
Riconciliazione esprime e realizza liturgicamente [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 11]. (CCC 1499) “Con la
sacra unzione degli infermi e la preghiera dei presbiteri, tutta la Chiesa
raccomanda gli ammalati al Signore sofferente e glorificato, perché
alleggerisca le loro pene e li salvi, anzi li esorta a unirsi spontaneamente
alla passione e alla morte di Cristo, per contribuire così al bene del popolo
di Dio” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen
gentium, 11]. (CCC 1522) Una grazia
ecclesiale. I malati che ricevono questo sacramento, unendosi
“spontaneamente alla passione e alla morte di Cristo”, contribuiscono “al bene
del popolo di Dio” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen
gentium, 11]. Celebrando questo sacramento, la Chiesa, nella comunione dei
santi, intercede per il bene del malato. E l'infermo, a sua volta, per la
grazia di questo sacramento, contribuisce alla santificazione della Chiesa e al
bene di tutti gli uomini per i quali la Chiesa soffre e si offre, per mezzo di
Cristo, a Dio Padre. (CCC 1535) In questi sacramenti, coloro che sono già stati
consacrati [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 10] mediante il Battesimo
e la Confermazione per il sacerdozio comune di tutti i fedeli, possono ricevere
consacrazioni particolari. Coloro che
ricevono il sacramento dell'Ordine sono consacrati
per essere “posti, in nome di Cristo, a pascere la Chiesa con la parola e la
grazia di Dio” [Ib., 11]. Da parte loro, “i coniugi cristiani sono corroborati
e come consacrati da uno speciale sacramento per i doveri e la dignità del loro
stato” [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et
spes, 48].