LUMEN GENTIUM 12 e commento CCC
Il senso della fede e i carismi nel popolo di Dio
12c E invero, per
quel senso della fede, che è suscitato e sorretto dallo Spirito di verità, e
sotto la guida del sacro magistero, il quale permette, se gli si obbedisce
fedelmente, di ricevere non più una parola umana, ma veramente la parola di Dio
(cfr. 1 Ts 2,13), il popolo di Dio aderisce indefettibilmente alla fede
trasmessa ai santi una volta per tutte (cfr. Gdc 3), con retto giudizio penetra
in essa più a fondo e più pienamente l'applica nella vita.
(CCC 801) È in questo senso
che si dimostra sempre necessario il discernimento dei carismi. Nessun carisma
dispensa dal riferirsi e sottomettersi ai Pastori della Chiesa, “ai quali
spetta specialmente, non di estinguere lo Spirito, ma di esaminare tutto e
ritenere ciò che è buono” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 12], affinché tutti i carismi, nella loro diversità
e complementarità, cooperino all'“utilità comune” (1 Cor 12,7) [Lumen gentium, 30; Giovanni Paolo II,
Esort. ap. Christifideles laici, 24].
(CCC 823) “Noi crediamo che la Chiesa [...] è
indefettibilmente santa. Infatti Cristo, Figlio di Dio, il quale col Padre e lo
Spirito è proclamato "il solo Santo", ha amato la Chiesa come sua
Sposa e ha dato se stesso per essa, al fine di santificarla, e l'ha unita a sé
come suo corpo e l'ha riempita col dono dello Spirito Santo, per la gloria di
Dio” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium,
39]. La Chiesa è dunque “il popolo santo di Dio”, [Ib., 12] e i suoi membri
sono chiamati “santi” [At 9,13; 1Cor 6,1; 16,1].