LUMEN GENTIUM 12 e commento CCC
Il senso della fede e i carismi nel popolo di Dio
12e E questi
carismi, dai più straordinari a quelli più semplici e più largamente diffusi,
siccome sono soprattutto adatti alle necessità della Chiesa e destinati a
rispondervi, vanno accolti con gratitudine e consolazione. Non bisogna però
chiedere imprudentemente i doni straordinari, né sperare da essi con
presunzione i frutti del lavoro apostolico. Il giudizio sulla loro genuinità e
sul loro uso ordinato appartiene a coloro che detengono l'autorità nella
Chiesa; ad essi spetta soprattutto di non estinguere lo Spirito, ma di
esaminare tutto e ritenere ciò che è buono (cfr. 1 Ts 5,12 e 19-21).
(CCC 1303) Ne deriva che la Confermazione apporta una
crescita e un approfondimento della grazia battesimale: - ci radica più
profondamente nella filiazione divina grazie alla quale diciamo: “Abbà, Padre” (Rm 8,15 ); - ci unisce più
saldamente a Cristo; - aumenta in noi i doni dello Spirito Santo; - rende più
perfetto il nostro legame con la Chiesa; [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 11] - ci accorda “una
speciale forza dello Spirito Santo” per “diffondere e difendere con la parola e
con l'azione la fede, come veri testimoni di Cristo”, per “confessare
coraggiosamente il nome di Cristo” e per non vergognarsi mai della sua croce
[Concilio di Firenze: DS 1319; Lumen
gentium, 11; 12]: “Ricorda che hai ricevuto il sigillo spirituale, lo
Spirito di sapienza e di intelletto, lo Spirito di consiglio e di fortezza, lo
Spirito di conoscenza e di pietà, lo Spirito di timore di Dio, e conserva ciò
che hai ricevuto. Dio Padre ti ha segnato, ti ha confermato Cristo Signore e ha
posto nel tuo cuore quale pegno lo Spirito” [Sant'Ambrogio, De mysteriis, 7, 42: PL 16, 402-403]. (CCC
2003) La grazia è innanzitutto e principalmente il dono dello Spirito che ci
giustifica e ci santifica. Ma la grazia comprende anche i doni che lo Spirito
ci concede per associarci alla sua opera, per renderci capaci di cooperare alla
salvezza degli altri e alla crescita del corpo di Cristo, la Chiesa. Sono le grazie sacramentali, doni propri ai
diversi sacramenti. Sono inoltre le grazie
speciali chiamate anche carismi
con il termine greco usato da san Paolo, che significa favore, dono gratuito,
beneficio [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen
gentium, 12]. Qualunque sia la loro natura a volte straordinaria, come il
dono dei miracoli o delle lingue, i carismi sono ordinati alla grazia
santificante e hanno come fine il bene comune della Chiesa. Sono al servizio
della carità che edifica la Chiesa [1Cor 12].