LUMEN GENTIUM 14 e commento CCC



I fedeli cattolici

14a Il santo Concilio si rivolge quindi prima di tutto ai fedeli cattolici. Esso, basandosi sulla sacra Scrittura e sulla tradizione, insegna che questa Chiesa peregrinante è necessaria alla salvezza. Solo il Cristo, infatti, presente in mezzo a noi nel suo corpo che è la Chiesa, è il mediatore e la via della salvezza; ora egli stesso, inculcando espressamente la necessità della fede e del battesimo (cfr. Gv 3,5), ha nello stesso tempo confermato la necessità della Chiesa, nella quale gli uomini entrano per il battesimo come per una porta. Perciò non possono salvarsi quegli uomini, i quali, pur non ignorando che la Chiesa cattolica è stata fondata da Dio per mezzo di Gesù Cristo come necessaria, non vorranno entrare in essa o in essa perseverare.
(CCC 815) Quali sono i vincoli dell'unità? “Al di sopra di tutto la carità, che “è il vincolo di perfezione” (Col 3,14). Ma l'unità della Chiesa nel tempo è assicurata anche da legami visibili di comunione: la professione di una sola fede ricevuta dagli Apostoli; la celebrazione comune del culto divino, soprattutto dei sacramenti; la successione apostolica mediante il sacramento dell'Ordine, che custodisce la concordia fraterna della famiglia di Dio [Conc. Ecum. Vat. II, Unitatis redintegratio, 2; Id., Lumen gentium, 14; CIC, canone 205]. (CCC 837) “Sono pienamente incorporati nella società della Chiesa quelli che, avendo lo Spirito di Cristo, accettano integra la sua struttura e tutti i mezzi di salvezza in essa istituiti, e nel suo organismo visibile sono uniti con Cristo - che la dirige mediante il Sommo Pontefice e i Vescovi - dai vincoli della professione di fede, dei sacramenti, del governo ecclesiastico e della comunione. Non si salva, però, anche se incorporato alla Chiesa, colui che, non perseverando nella carità, rimane sì in seno alla Chiesa col "corpo" ma non col "cuore"” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 14].

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