LUMEN GENTIUM 17 e commento CCC
Carattere missionario della Chiesa
17a Come infatti
il Figlio è stato mandato dal Padre, così ha mandato egli stesso gli apostoli
(cfr. Gv 20,21) dicendo: «Andate dunque e ammaestrate tutte le genti,
battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando
loro ad osservare tutto quanto vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti
i giorni, sino alla fine del mondo » (Mt 28,18-20). E questo solenne comando di
Cristo di annunziare la verità salvifica, la Chiesa l'ha ricevuto dagli
apostoli per proseguirne l'adempimento sino all'ultimo confine della terra
(cfr. At 1,8). Essa fa quindi sue le parole dell'apostolo: « Guai... a me se
non predicassi! » (l Cor 9,16) e continua a mandare araldi del Vangelo, fino a
che le nuove Chiese siano pienamente costituite e continuino a loro volta
l'opera di evangelizzazione.
(CCC 776) In quanto
sacramento, la Chiesa è strumento di Cristo. Nelle sue mani essa è lo
“strumento della Redenzione di tutti” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 9], “il sacramento
universale della salvezza” [Lumen gentium,
48], attraverso il quale Cristo “svela e insieme realizza il mistero dell'amore
di Dio verso l'uomo” [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium
et spes, 45]. Essa “è il progetto visibile dell'amore di Dio per l'umanità”
[Paolo VI, Discorso al Sacro Collegio dei
Cardinali (22 giugno 1973)], progetto che vuole “la costituzione di tutto
il genere umano nell'unico Popolo di Dio, la sua riunione nell'unico Corpo di
Cristo, la sua edificazione nell'unico tempio dello Spirito Santo” [Conc. Ecum.
Vat. II, Ad gentes, 7; Lumen gentium, 17].