LUMEN GENTIUM 21 e commento CCC
Sacramentalità dell'episcopato
21e Dalla
tradizione infatti, quale risulta specialmente dai riti liturgici e dall'uso
della Chiesa sia d'Oriente che d'Occidente, consta chiaramente che
dall'imposizione delle mani e dalle parole della consacrazione è conferita la
grazia dello Spirito Santo [56] ed è impresso il sacro carattere [57] in
maniera tale che i vescovi, in modo eminente e visibile, tengono il posto dello
stesso Cristo maestro, pastore e pontefice, e agiscono in sua vece [58]. È
proprio dei vescovi assumere col sacramento dell'ordine nuovi eletti nel corpo
episcopale.
Note
[56] Cf. Trad. Apost.
2: ed. BOTTE, p. 27. [57] Cf. il CONC. DI TRENTO, che nella Sess. 23, cap. 4
insegna che il sacramento dell’Ordine imprime un carattere indelebile: Dz 960
(1767) [Collantes 9.291]. Cf. GIOVANNI XXIII, Disc. Iubilate Deo, 8
maggio 1960: AAS 52 (1960), p. 466. PAOLO VI, Omelia nella Bas. Vaticana, 20
ott. 1963: AAS 55 (1963), p. 1014. [58] S. CIPRIANO, Epist. 63, 14: PL
4, 386; HARTEL, IIIB, p. 713: "Il sacerdote compie veramente le funzioni
di Cristo". S. GIOV. CRISOSTOMO, In 2 Tim., Hom. 2, 4: PG 62, 612:
Il sacerdote "symbolon" di Cristo. S. AMBROGIO, In Ps. 38,
25-26: PL 14, 1051-52: CSEL 64, 203-204. AMBROSIASTER, In 1 Tim. 5,19:
PL 17, 479C e In Eph. 4, 11-12, col. 387C. TEODORO DI MOPS., Hom.
Catech. XV, 21 e 24; ed. TONNEAU, pp. 497 e 503. ESICHIO DI GERUS., In
Lev., L. 2, 9, 23: PG 93, 894B.
(CCC 1582) Come nel caso del Battesimo e della
Confermazione, questa partecipazione alla funzione di Cristo è accordata una
volta per tutte. Il sacramento dell'Ordine conferisce, anch'esso, un carattere spirituale indelebile e non
può essere ripetuto né essere conferito per un tempo limitato [Concilio di
Trento: DS 1767; Conc. Ecum. Vat. II, Lumen
gentium, 21; 28; 29; Id., Presbyterorum
ordinis, 2].