LUMEN GENTIUM 23 e commento CCC



Le relazioni all'interno del collegio episcopale

23a L'unità collegiale appare anche nelle mutue relazioni dei singoli vescovi con Chiese particolari e con la Chiesa universale. Il romano Pontefice, quale successore di Pietro, è il perpetuo e visibile principio e fondamento dell'unità sia dei vescovi sia della moltitudine dei fedeli [66].

Note
[66] Cf. CONC. VAT. I, Cost. dogm. Pastor aeternus: Dz 1821 (3050s) [Collantes 7.176].

(CCC 833) Per Chiesa particolare, che è in primo luogo la diocesi (o l'eparchia), si intende una comunità di fedeli cristiani in comunione nella fede e nei sacramenti con il loro Vescovo ordinato nella successione apostolica [Conc. Ecum. Vat. II, Christus Dominus, 11; CIC canoni 368-369; CCEO canoni 177, § 1. 178. 311, § 1. 312]. Queste Chiese particolari sono “formate a immagine della Chiesa universale”; in esse e a partire da esse “esiste la sola e unica Chiesa cattolica” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 23]. 

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