LUMEN GENTIUM 23 e commento CCC
Le relazioni all'interno del collegio episcopale
23c I singoli
vescovi, che sono preposti a Chiese particolari, esercitano il loro pastorale
governo sopra la porzione del popolo di Dio che è stata loro affidata, non
sopra le altre Chiese né sopra la Chiesa universale. Ma in quanto membri del
collegio episcopale e legittimi successori degli apostoli, per istituzione e
precetto di Cristo sono tenuti ad avere per tutta la Chiesa [69] una
sollecitudine che, sebbene non sia esercitata con atti di giurisdizione,
contribuisce sommamente al bene della Chiesa universale.
Note
[69] Cf. PIO XII,
Encicl. Fidei Donum, 21 apr. 1957:
AAS 49 (1957), p. 237.
(CCC 882) Il Papa, Vescovo di Roma e Successore di
san Pietro, “è il perpetuo e visibile principio e fondamento dell'unità sia dei
Vescovi sia della moltitudine dei fedeli” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 23]. “Infatti il Romano
Pontefice, in virtù del suo ufficio di Vicario di Cristo e di Pastore di tutta
la Chiesa, ha sulla Chiesa la potestà piena, suprema e universale, che può
sempre esercitare liberamente” [Lumen
gentium, 22].