LUMEN GENTIUM 25 e commento CCC
La funzione d'insegnamento dei vescovi
25e Perciò le sue definizioni
giustamente sono dette irreformabili per se stesse e non in virtù del consenso
della Chiesa, essendo esse pronunziate con l'assistenza dello Spirito Santo a
lui promessa nella persona di san Pietro, per cui non hanno bisogno di una
approvazione di altri, né ammettono appello alcuno ad altro giudizio. In
effetti allora il romano Pontefice pronunzia sentenza non come persona privata,
ma espone o difende la dottrina della fede cattolica quale supremo maestro
della Chiesa universale, singolarmente insignito del carisma dell'infallibilità
della Chiesa stessa [79].
Note:
[79] Cf. la spiegazione GASSER al CONC. VAT. I: MANSI 52, 1213AC.
[79] Cf. la spiegazione GASSER al CONC. VAT. I: MANSI 52, 1213AC.
(CCC 2034) Il Romano Pontefice e i Vescovi “sono i dottori
autentici, cioè rivestiti dell'autorità di Cristo, che predicano al popolo loro
affidato la fede da credere e da applicare nella pratica della vita” [Conc.
Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 25]. Il
Magistero ordinario e universale del
Papa e dei Vescovi in comunione con lui insegna ai fedeli la verità da credere,
la carità da praticare, la beatitudine da sperare.