LUMEN GENTIUM 26 e commento CCC
La funzione di santificazione
26d In questo modo
i vescovi, con la preghiera e il lavoro per il popolo, in varie forme effondono
abbondantemente la pienezza della santità di Cristo. Col ministero della parola
comunicano la forza di Dio per la salvezza dei credenti (cfr. Rm 1,16), e con i
sacramenti, dei quali con la loro autorità organizzano la regolare e fruttuosa
distribuzione santificano i fedeli [92]. Regolano l'amministrazione del
battesimo, col quale è concesso partecipare al regale sacerdozio di Cristo.
Note:
[92] Traditio
Apostolica di Ippolito, 2-3: ed. BOTTE, pp. 26-30.
(CCC 1462) Il perdono dei peccati riconcilia con Dio ma
anche con la Chiesa. Il Vescovo, capo visibile della Chiesa particolare, è
dunque considerato a buon diritto, sin dai tempi antichi, come colui che
principalmente ha il potere e il ministero della riconciliazione: è il
moderatore della disciplina penitenziale [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 26]. I presbiteri, suoi
collaboratori, esercitano tale potere nella misura in cui ne hanno ricevuto
l'ufficio sia dal proprio vescovo (o da un superiore religioso), sia dal Papa,
in base al diritto della Chiesa [CIC canoni 844. 967-969. 972; CCEO canone 722
§§ 3-4].