LUMEN GENTIUM 29 e commento CCC
I diaconi
29a In un grado
inferiore della gerarchia stanno i diaconi, ai quali sono imposte le mani « non
per il sacerdozio, ma per il servizio » [110]. Infatti, sostenuti dalla grazia
sacramentale, nella « diaconia » della liturgia, della predicazione e della
carità servono il popolo di Dio, in comunione col vescovo e con il suo
presbiterio. È ufficio del diacono, secondo le disposizioni della competente
autorità , amministrare solennemente il battesimo, conservare e distribuire
l'eucaristia, assistere e benedire il matrimonio in nome della Chiesa, portare
il viatico ai moribondi, leggere la sacra Scrittura ai fedeli, istruire ed
esortare il popolo, presiedere al culto e alla preghiera dei fedeli,
amministrare i sacramentali, presiedere al rito funebre e alla sepoltura.
Note:
[110] Constitutiones
Ecclesiae Aegyptiacae, III, 2: ed. FUNK, Didascalia, II, p. 103; Statuta
Eccl. Ant. 37-41: MANSI 3, 954.
(CCC 1596) I diaconi sono ministri ordinati per gli
incarichi di servizio della Chiesa; non ricevono il sacerdozio ministeriale, ma
l'ordinazione conferisce loro funzioni importanti nel ministero della parola,
del culto divino, del governo pastorale e del servizio della carità , compiti
che devono assolvere sotto l'autorità pastorale del loro Vescovo. (CCC 1569)
“In un grado inferiore della gerarchia stanno i diaconi, ai quali sono imposte
le mani "non per il sacerdozio, ma per il servizio"” [Conc. Ecum. Vat.
II, Lumen gentium, 29; Id., Christus Dominus, 15]. Per l'ordinazione
al diaconato soltanto il vescovo impone le mani, significando così che il
diacono è legato in modo speciale al vescovo nei compiti della sua “diaconia”
[Sant'Ippolito di Roma, Traditio apostolica,
8].