LUMEN GENTIUM 32 e commento CCC
Dignità dei laici nel popolo di Dio
32d La distinzione
infatti posta dal Signore tra i sacri ministri e il resto del popolo di Dio
comporta in sé unione, essendo i pastori e gli altri fedeli legati tra di loro
da una comunità di rapporto: che i pastori della Chiesa sull'esempio di Cristo
sono a servizio gli uni degli altri e a servizio degli altri fedeli, e questi a
loro volta prestano volenterosi la loro collaborazione ai pastori e ai maestri.
Così, nella diversità stessa, tutti danno testimonianza della mirabile unità
nel corpo di Cristo: poiché la stessa diversità di grazie, di ministeri e di
operazioni raccoglie in un tutto i figli di Dio, dato che « tutte queste cose
opera... un unico e medesimo Spirito» (1 Cor 12,11).
(CCC 781) “In ogni tempo e in ogni nazione è accetto a Dio
chiunque lo teme e opera la sua giustizia. Tuttavia piacque a Dio di
santificare e salvare gli uomini non individualmente e senza alcun legame tra
loro, ma volle costituire di loro un popolo, che lo riconoscesse nella verità e
santamente lo servisse. Si scelse quindi per sé il popolo israelita, stabilì
con lui un'alleanza e lo formò progressivamente… Tutto questo però avvenne in
preparazione e in figura di quella Nuova e perfetta Alleanza che doveva
concludersi in Cristo […] cioè la Nuova Alleanza nel suo sangue, chiamando
gente dai Giudei e dalle nazioni, perché si fondesse in unità non secondo la
carne, ma nello Spirito” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 9].