LUMEN GENTIUM 33 e commento CCC
L'apostolato dei laici
33a I laici,
radunati nel popolo di Dio e costituiti nell'unico corpo di Cristo sotto un
solo capo, sono chiamati chiunque essi siano, a contribuire come membra vive,
con tutte le forze ricevute dalla bontà del Creatore e dalla grazia del Redentore,
all'incremento della Chiesa e alla sua santificazione permanente.
(CCC 900) I laici, come
tutti i fedeli, in virtù del Battesimo e della Confermazione, ricevono da Dio
l'incarico dell'apostolato; pertanto hanno l'obbligo e godono del diritto,
individualmente o riuniti in associazioni, di impegnarsi affinché il messaggio
divino della salvezza sia conosciuto e accolto da tutti gli uomini e su tutta
la terra; tale obbligo è ancora più pressante nei casi in cui solo per mezzo
loro gli uomini possono ascoltare il Vangelo e conoscere Cristo. Nelle comunità
ecclesiali, la loro azione è così necessaria che, senza di essa, l'apostolato
dei Pastori, la maggior parte delle volte, non può raggiungere il suo pieno
effetto [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen
gentium, 33].