LUMEN GENTIUM 35 e commento CCC
Partecipazione dei laici alla funzione profetica del Cristo
35b Come i
sacramenti della nuova legge, alimento della vita e dell'apostolato dei fedeli,
prefigurano un cielo nuovo e una nuova terra (cfr. Ap 21,1), così i laici
diventano araldi efficaci della fede in ciò che si spera (cfr. Eb 11,1), se
senza incertezze congiungono a una vita di fede la professione di questa stessa
fede. Questa evangelizzazione o annunzio di Cristo fatto con la testimonianza
della vita e con la parola acquista una certa nota specifica e una particolare
efficacia dal fatto che viene compiuta nelle comuni condizioni del secolo.
(CCC 900) I laici, come
tutti i fedeli, in virtù del Battesimo e della Confermazione, ricevono da Dio
l'incarico dell'apostolato; pertanto hanno l'obbligo e godono del diritto,
individualmente o riuniti in associazioni, di impegnarsi affinché il messaggio
divino della salvezza sia conosciuto e accolto da tutti gli uomini e su tutta
la terra; tale obbligo è ancora più pressante nei casi in cui solo per mezzo
loro gli uomini possono ascoltare il Vangelo e conoscere Cristo. Nelle comunità
ecclesiali, la loro azione è così necessaria che, senza di essa, l'apostolato
dei Pastori, la maggior parte delle volte, non può raggiungere il suo pieno
effetto [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen
gentium, 33].