DEI VERBUM 2 e Commento CCC
Dei Verbum capitolo 1 - La rivelazione
Natura e oggetto della Rivelazione
(DV 2a) Piacque a Dio nella sua bontà e sapienza
rivelarsi in persona e manifestare il mistero della sua volontà (cfr. Ef 1,9),
mediante il quale gli uomini per mezzo di Cristo, Verbo fatto carne, hanno
accesso al Padre nello Spirito Santo e sono resi partecipi della divina natura
(cfr. Ef 2,18; 2 Pt 1,4).
(CCC 53) Il disegno divino della
Rivelazione si realizza ad un tempo “con eventi e parole” che sono “intimamente
connessi tra loro” [Conc. Ecum. Vat. II, Dei
Verbum, 2] e si chiariscono a vicenda. Esso comporta una “pedagogia divina”
particolare: Dio si comunica gradualmente all'uomo, lo prepara per tappe a
ricevere la rivelazione soprannaturale che egli fa di se stesso e che culmina
nella Persona e nella missione del Verbo incarnato, Gesù Cristo. Sant'Ireneo di
Lione parla a più riprese di questa pedagogia divina sotto l'immagine della
reciproca familiarità tra Dio e l'uomo: “Il Verbo di Dio […] pose la sua
abitazione tra gli uomini e si è fatto Figlio dell'uomo, per abituare l'uomo a
comprendere Dio e per abituare Dio a mettere la sua dimora nell'uomo secondo la
volontà del Padre” [Sant'Ireneo di Lione, Adversus
haereses, 3, 20, 2: PG 7, 944; 3, 17, 1: PG 7, 929; 4, 12, 4: PG 7, 1006;
4, 21, 3: PG 7, 1046].