DEI VERBUM 4 e Commento CCC
Cristo completa la Rivelazione
(DV 4b) Gesù Cristo dunque, Verbo fatto carne, mandato
come «uomo agli uomini » (3), « parla le parole di Dio » (Gv 3,34) e porta a
compimento l'opera di salvezza affidatagli dal Padre (cfr. Gv 5,36; 17,4). Perciò egli, vedendo il quale si vede anche il
Padre (cfr. Gv 14,9), col fatto stesso della sua presenza e con la
manifestazione che fa di sé con le parole e con le opere, con i segni e con i
miracoli, e specialmente con la sua morte e la sua risurrezione di tra i morti,
Note: (3) Epist.
ad Diognetum, 7,4: FUNK, Patres Apostolici, I, p. 403.
(CCC 65) “Dio, che aveva già
parlato nei tempi antichi molte volte e in diversi modi ai padri per mezzo dei
profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio”
(Eb 1,1-2). Cristo, il Figlio di Dio fatto uomo, è la Parola unica, perfetta e
definitiva del Padre, il quale in lui dice tutto, e non ci sarà altra parola
che quella. San Giovanni della Croce, sulle orme di tanti altri, esprime ciò in
maniera luminosa, commentando Eb 1,1-2: “Dal momento in cui ci ha donato il
Figlio suo, che è la sua unica e definitiva Parola, ci ha detto tutto in una
sola volta in questa sola Parola e non ha più nulla da dire… Infatti quello che
un giorno diceva parzialmente ai profeti, ce l'ha detto tutto nel suo Figlio,
donandoci questo tutto che è il suo Figlio. Perciò chi volesse ancora
interrogare il Signore e chiedergli visioni o rivelazioni, non solo
commetterebbe una stoltezza, ma offenderebbe Dio, perché non fissa il suo
sguardo unicamente in Cristo e va cercando cose diverse o novità al di fuori di
lui” [San Giovanni della Croce, Subida del
monte Carmelo, 2, 22, 3-5].