DEI VERBUM 5 e Commento CCC
Accogliere la Rivelazione con fede
(DV 5b) Perché si possa prestare questa fede, sono
necessari la grazia di Dio che previene e soccorre e gli aiuti interiori dello
Spirito Santo, il quale muova il cuore e lo rivolga a Dio, apra gli occhi dello
spirito e dia « a tutti dolcezza nel consentire e nel credere alla verità »
(5).
Note: (5) SIN.
DI ORANGE II, can. 7: Dz 180 (377) [Collantes 8.035]; CONC. VAT. I, l.c.:
Dz 1791 (3010) [Collantes 1.069].
(CCC
1814) La fede è la virtù teologale per la quale noi crediamo in Dio e a tutto
ciò che egli ci ha detto e rivelato, e che la Santa Chiesa ci propone da
credere, perché egli è la stessa verità. Con la fede “l'uomo si abbandona tutto
a Dio liberamente” [Conc. Ecum. Vat. II, Dei
Verbum, 5]. Per questo il credente cerca di conoscere e di fare la volontà
di Dio. “Il giusto vivrà mediante la fede” (Rm 1,17). La fede viva “opera per
mezzo della carità” (Gal 5,6). (CCC 150) La fede è
innanzi tutto una adesione personale
dell'uomo a Dio; al tempo stesso ed
inseparabilmente, è l'assenso libero a
tutta la verità che Dio ha rivelato. In quanto adesione personale a Dio e
assenso alla verità da Lui rivelata, la fede cristiana differisce dalla fede in
una persona umana. È bene e giusto affidarsi completamente a Dio e credere
assolutamente a ciò che Egli dice. Sarebbe vano e fallace riporre una simile
fede in una creatura [Ger 17,5-6; Sal 40,5; 146,3-4]. (CCC 151) Per il cristiano, credere in Dio è inseparabilmente
credere in Colui che Egli ha mandato, il suo Figlio prediletto nel quale si è
compiaciuto (Mc 1,11); Dio ci ha detto di ascoltarlo [Mc 9,7]. Il Signore
stesso dice ai suoi discepoli: “Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me”
(Gv 14,1). Possiamo credere in Gesù Cristo perché Egli stesso è Dio, il Verbo
fatto carne: “Dio nessuno l'ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è
nel seno del Padre, Lui lo ha rivelato”
(Gv 1,18). Poiché egli “ha visto il Padre” (Gv 6,46), è il solo a conoscerlo e
a poterlo rivelare [Mt 11,27].