DEI VERBUM 6 e Commento CCC



Le verità rivelate

(DV 6c) ma insegna anche che è merito della Rivelazione divina se «tutto ciò che nelle cose divine non è di per sé inaccessibile alla umana ragione, può, anche nel presente stato del genere umano, essere conosciuto da tutti facilmente, con ferma certezza e senza mescolanza d'errore» (7).

Note: (7) CONC. VAT. I, Cost. dogm. sulla fede cattolica Dei Filius, cap. 2: Dz 1785 e 1786 (3004 e 3005) [Collantes 1.061-63].  

(CCC 45) L'uomo è creato per vivere in comunione con Dio, nel quale trova la propria felicità: “Quando mi sarò unito a Te con tutto me stesso, non esisterà per me dolore e pena. Sarà vera vita la mia, tutta piena di Te” [Sant'Agostino, Confessiones, 10, 28, 39: PL 32, 795]. (CCC 46) Quando ascolta il messaggio delle creature e la voce della propria coscienza, l'uomo può raggiungere la certezza dell'esistenza di Dio, causa e fine di tutto. (CCC 47) La Chiesa insegna che il Dio unico e vero, nostro Creatore e Signore, può essere conosciuto con certezza attraverso le sue opere, grazie alla luce naturale della ragione umana [Concilio Vaticano I: DS, 3026]. (CCC 48) Partendo dalle molteplici perfezioni delle creature, similitudini del Dio infinitamente perfetto, possiamo realmente parlare di Dio, anche se il nostro linguaggio limitato non ne esaurisce il mistero. (CCC 49) “La creatura senza il Creatore svanisce” [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 36]. Ecco perché i credenti sanno di essere spinti dall'amore di Cristo a portare la luce del Dio vivente a coloro che lo ignorano o lo rifiutano.     

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