DEI VERBUM 10 e Commento CCC
Relazioni della Tradizione e della Scrittura con tutta la chiesa e con il magistero
(DV 10a) La sacra tradizione e la sacra Scrittura
costituiscono un solo sacro deposito della parola di Dio affidato alla Chiesa;
nell'adesione ad esso tutto il popolo santo, unito ai suoi Pastori, persevera
assiduamente nell'insegnamento degli apostoli e nella comunione fraterna, nella
frazione del pane e nelle orazioni (cfr. At 2,42 gr.), in modo che, nel
ritenere, praticare e professare la fede trasmessa, si stabilisca tra pastori e
fedeli una singolare unità di spirito (14).
Note: 14) Cf.
PIO XII, Cost. Apost. Munificentissimus
Deus, 1° nov. 1950: AAS 42 (1950), p. 756, che riporta le parole di S.
CIPRIANO, Epist. 66, 8: CSEL 3, 2, 733: “La Chiesa è un popolo raccolto
intorno al Sacerdote e un gregge unito al suo Pastore”.
(CCC
84) Il deposito
della fede (“depositum fidei”) [1Tm 6,20; 2Tm 1,12-14], contenuto nella
Sacra Tradizione e nella Sacra Scrittura, è stato affidato dagli Apostoli alla
totalità della Chiesa. “Aderendo ad esso tutto il popolo santo, unito ai suoi
Pastori, persevera costantemente nell'insegnamento degli Apostoli e nella
comunione, nella frazione del pane e nelle orazioni, in modo che, nel ritenere,
praticare e professare la fede trasmessa, si crei una singolare unità di
spirito tra Vescovi e fedeli” [Conc. Ecum. Vat. II, Dei Verbum, 10]. (CCC 85)
“L'ufficio di interpretare autenticamente la Parola di Dio scritta o trasmessa
è stato affidato al solo Magistero vivente della Chiesa, la cui autorità è
esercitata nel nome di Gesù Cristo” [Conc. Ecum. Vat. II, Dei Verbum, 10], e cioè ai Vescovi in comunione con il successore
di Pietro, il Vescovo di Roma.