DEI VERBUM 11 e Commento CCC




Ispirazione e verità della Scrittura


(DV 11d) Pertanto «ogni Scrittura divinamente ispirata è anche utile per insegnare, per convincere, per correggere, per educare alla giustizia, affinché l'uomo di Dio sia perfetto, addestrato ad ogni opera buona».


(CCC 137) L'interpretazione delle Scritture ispirate dev'essere innanzi tutto attenta a ciò che Dio, attraverso gli autori sacri, vuole rivelare per la nostra salvezza. Ciò che è opera dello Spirito, non viene pienamente compreso se non sotto l'azione dello Spirito [Origene, Homiliae in Exodum, 4, 5: PG 12, 320]. (CCC 139) I quattro Vangeli occupano un posto centrale, per la centralità che Cristo ha in essi. (CCC 140) Dall'unità del progetto di Dio e della sua rivelazione deriva l'unità dei due Testamenti: l'Antico Testamento prepara il Nuovo, mentre il Nuovo compie l'Antico; i due si illuminano a vicenda; entrambi sono vera Parola di Dio. (CCC 141) “La Chiesa ha sempre venerato le divine Scritture come ha fatto per il Corpo stesso del Signore” [Conc. Ecum. Vat. II, Dei Verbum, 21]; in ambedue le realtà tutta la vita cristiana trova il proprio nutrimento e la propria regola. “Lampada per i miei passi è la tua Parola, luce sul mio cammino” (Sal 119,105; cf. Is 50,4).

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