DEI VERBUM 12 e Commento CCC
Come deve essere interpretata la sacra Scrittura
(DV 12c) Per comprendere infatti in maniera esatta ciò
che l'autore sacro volle asserire nello scrivere, si deve far debita attenzione
sia agli abituali e originali modi di sentire, di esprimersi e di raccontare
vigenti ai tempi dell'agiografo, sia a quelli che nei vari luoghi erano allora
in uso nei rapporti umani (24).
Note: (24) Cf. PIO XII, l.c. [nota 5]: Dz
2294 (3829-3830); EB 557-562 [in parte Collantes 2.069-71].
(CCC 111) Però, essendo la Sacra
Scrittura ispirata, c'è un altro principio di retta interpretazione, non meno
importante del precedente, senza il quale la Scrittura resterebbe “lettera
morta”: “La Sacra Scrittura [deve] essere letta e interpretata con l'aiuto
dello stesso Spirito mediante il quale è stata scritta” [Conc. Ecum. Vat. II, Dei Verbum, 12]. Il Concilio Vaticano II
indica tre criteri per una
interpretazione della Scrittura conforme allo Spirito che l'ha ispirata [Conc.
Ecum. Vat. II, Dei Verbum, 12]: (CCC
112) 1. Prestare
grande attenzione “al contenuto e all'unità di tutta la Scrittura”.
Infatti, per quanto siano differenti i libri che la compongono, la Scrittura è
una in forza dell'unità del disegno di Dio, del quale Cristo Gesù è il centro e
il cuore aperto dopo la sua pasqua [Lc 24,25-27.44-46]. “Il cuore [Sal 22,15]
di Cristo designa la Sacra Scrittura, che appunto rivela il cuore di Cristo.
Questo cuore era chiuso prima della passione, perché la Scrittura era oscura.
Ma la Scrittura è stata aperta dopo la passione, affinché coloro che ormai ne
hanno l'intelligenza considerino e comprendano come le profezie debbano essere
interpretate” [San Tommaso d'Aquino, Expositio
in Psalmos, 21, 11]. (CCC 113) 2. Leggere la Scrittura nella “Tradizione
vivente di tutta la Chiesa”. Secondo un detto dei Padri, “Sacra Scriptura
principalius est in corde Ecclesiae quam in materialibus instrumentis scripta -
la Sacra Scrittura è scritta nel cuore della Chiesa prima che su strumenti
materiali”. Infatti, la Chiesa porta nella sua Tradizione la memoria viva della
Parola di Dio ed è lo Spirito Santo che le dona l'interpretazione di essa secondo
il senso spirituale (“…secundum spiritalem sensum, quem Spiritus donat
Ecclesiae - …secondo il senso spirituale che lo Spirito dona alla Chiesa”. (Origene,
Homiliae in Leviticum, 5, 5: PG 12,
454). (CCC 114) 3. Essere attenti “all'analogia della fede” [Rm 12,6]. Per “analogia
della fede” intendiamo la coesione delle verità della fede tra loro e nella
totalità del progetto della Rivelazione. (CCC 119)
“È compito degli esegeti contribuire, secondo queste regole, alla più profonda
intelligenza ed esposizione del senso della Sacra Scrittura, affinché, con
studi in qualche modo preparatori, maturi il giudizio della Chiesa. Tutto
questo, infatti, che concerne il modo di interpretare la Scrittura, è
sottoposto in ultima istanza al giudizio della Chiesa, la quale adempie il
divino mandato e ministero di conservare ed interpretare la Parola di Dio”
[Conc. Ecum. Vat. II, Dei Verbum,
12]. “Ego vero Evangelio non crederem, nisi me catholicae Ecclesiae commoveret
auctoritas - Non crederei al Vangelo se non mi ci inducesse l'autorità della
Chiesa cattolica” [Sant'Agostino, Contra
epistulam Manichaei quam vocant fundamenti, 5, 6: PL 42, 176].