DEI VERBUM 12 e Commento CCC
Come deve essere interpretata la sacra Scrittura
(DV 12d) Perciò, dovendo la sacra Scrittura esser letta e
interpretata alla luce dello stesso Spirito mediante il quale è stata scritta
(25), per ricavare con esattezza il senso dei sacri testi, si deve badare con
non minore diligenza al contenuto e all'unità di tutta la Scrittura, tenuto
debito conto della viva tradizione di tutta la Chiesa e dell'analogia della
fede.
Note: (25) Cf.
BENEDETTO XV, Encicl. Spiritus Paraclitus, 15 sett. 1920: EB 469. S. GIROLAMO,
In Gal. 5, 19-21: PL 26, 417A.
(CCC
128) La Chiesa, fin dai tempi apostolici, [1Cor
10,6.11; Eb 10,1; 1Pt 3,21] e poi costantemente nella sua Tradizione, ha messo
in luce l'unità del piano divino nei due Testamenti grazie alla tipologia. Questa nelle opere di Dio
dell'Antico Testamento ravvisa delle prefigurazioni di ciò che Dio, nella
pienezza dei tempi, ha compiuto nella Persona del suo Figlio incarnato. (CCC
368) La tradizione spirituale della Chiesa insiste
anche sul cuore, nel senso biblico di “profondità dell'essere” (“in
visceribus”: Ger 31,33), dove la persona si decide o non si decide per Dio [Dt
6,5; 29,3; Is 29,13; Ez 36,22; Mt 6,21; Lc 8,15; Rm 5,5]. (CCC 1094)
Proprio su questa armonia dei due Testamenti [Conc.
Vat. II, Dei Verbum, 14-16] si
articola la catechesi pasquale del Signore [Lc 24,13-49] e in seguito quella
degli Apostoli e dei Padri della Chiesa. Tale catechesi svela ciò che rimaneva
nascosto sotto la lettera dell'Antico Testamento: il mistero di Cristo. Essa è
chiamata “tipologica” in quanto rivela la novità di Cristo a partire dalle
“figure” (tupoi) che lo annunziavano
nei fatti, nelle parole e nei simboli della prima Alleanza. Attraverso questa
rilettura nello Spirito di verità a partire da Cristo, le figure vengono
svelate [2Cor 3,14-16]. Così, il diluvio e l'arca di Noè prefiguravano la
salvezza per mezzo del Battesimo [1Pt 3,21], come pure la nube e la traversata
del Mar Rosso; l'acqua dalla roccia era figura dei doni spirituali di Cristo
[1Cor 10,1-6]; la manna nel deserto prefigurava l'Eucaristia, “il vero pane dal
cielo” [Gv 6,32].