DEI VERBUM 14 e Commento CCC
Capitolo 4 - Il Vecchio Testamento
La storia della salvezza nei libri del Vecchio Testamento
(DV 14a) Iddio, progettando e preparando nella
sollecitudine del suo grande amore la salvezza del genere umano, si scelse con
singolare disegno un popolo al quale affidare le promesse.
(CCC 51) “Piacque a Dio nella sua
bontà e sapienza rivelare se stesso e far conoscere il mistero della sua
volontà, mediante il quale gli uomini, per mezzo di Cristo, Verbo fatto carne,
nello Spirito Santo hanno accesso al Padre e sono così resi partecipi della divina
natura” [Conc. Ecum. Vat. II, Dei Verbum,
2]. (CCC 53) Il disegno divino della
Rivelazione si realizza ad un tempo “con eventi e parole” che sono “intimamente
connessi tra loro” [Conc. Ecum. Vat. II, Dei
Verbum, 2] e si chiariscono a vicenda. Esso comporta una “pedagogia divina”
particolare: Dio si comunica gradualmente all'uomo, lo prepara per tappe a
ricevere la rivelazione soprannaturale che egli fa di se stesso e che culmina
nella Persona e nella missione del Verbo incarnato, Gesù Cristo. Sant'Ireneo di
Lione parla a più riprese di questa pedagogia divina sotto l'immagine della
reciproca familiarità tra Dio e l'uomo: “Il Verbo di Dio […] pose la sua
abitazione tra gli uomini e si è fatto Figlio dell'uomo, per abituare l'uomo a
comprendere Dio e per abituare Dio a mettere la sua dimora nell'uomo secondo la
volontà del Padre” [Sant'Ireneo di Lione, Adversus
haereses, 3, 20, 2: PG 7, 944; 3, 17, 1: PG 7, 929; 4, 12, 4: PG 7, 1006;
4, 21, 3: PG 7, 1046]. (CCC 54) “Dio, il quale
crea e conserva tutte le cose per mezzo del Verbo, offre agli uomini nelle cose
create una perenne testimonianza di sé. Inoltre, volendo aprire la via della
salvezza celeste, fin dal principio manifestò se stesso ai progenitori” [Conc.
Ecum. Vat. II, Dei Verbum, 3]. Li ha
invitati ad una intima comunione con sé rivestendoli di uno splendore di grazia
e di giustizia.