DEI VERBUM 14 e Commento CCC



La storia della salvezza nei libri del Vecchio Testamento


(DV 14d) lo comprendesse con sempre maggiore profondità e chiarezza 

(CCC 760) “Il mondo fu creato in vista della Chiesa”, dicevano i cristiani dei primi tempi [Erma, Pastor, 8, 1 (Visio 2, 4, 1);  cf. Aristide, Apologia, 16, 7; San Giustino, Apologia, 2, 7: PG 6, 456]. Dio ha creato il mondo in vista della comunione alla sua vita divina, comunione che si realizza mediante la “convocazione” degli uomini in Cristo, e questa “convocazione” è la Chiesa. La Chiesa è il fine di tutte le cose [Sant'Epifanio, Panarion, 1, 1, 5 Haereses, 2,4: PG 41, 181] e le stesse vicissitudini dolorose, come la caduta degli angeli e il peccato dell'uomo, furono permesse da Dio solo in quanto occasione e mezzo per dispiegare tutta la potenza del suo braccio, tutta l'immensità d'amore che voleva donare al mondo: “Come la volontà di Dio è un atto, e questo atto si chiama mondo, così la sua intenzione è la salvezza dell'uomo, ed essa si chiama Chiesa” [Clemente d'Alessandria, Paedagogus, 1, 6, 27, 2: PG 8, 281]. (CCC 60) Il popolo discendente da Abramo sarà il depositario della Promessa fatta ai patriarchi, il popolo della elezione [Rm 11,28], chiamato a preparare la ricomposizione, un giorno, nell'unità della Chiesa, di tutti i figli di Dio [Gv 11,52; 10,16]; questo popolo sarà la radice su cui verranno innestati i pagani diventati credenti [Rm 11,17-18.24]. (CCC 61) I patriarchi e i profeti ed altre figure dell'Antico Testamento sono stati e saranno sempre venerati come santi in tutte le tradizioni liturgiche della Chiesa.     

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