DEI VERBUM 19 e Commento CCC
Carattere storico dei Vangeli
(DV 19 d3) degli insegnamenti che abbiamo ricevuto.
(CCC 75) “Cristo Signore, nel
quale trova compimento tutta la rivelazione del sommo Dio, ordinò agli
Apostoli, comunicando loro i doni divini, di predicare a tutti il Vangelo che,
promesso prima per mezzo dei profeti, egli aveva adempiuto e promulgato con la
sua parola, come fonte di ogni verità salutare e di ogni regola morale” [Conc.
Ecum. Vat. II, Dei Verbum, 7]. (CCC
171) La Chiesa, che è “colonna e sostegno della
verità” (1Tm 3,15), conserva fedelmente “la fede, che fu trasmessa ai credenti
una volta per tutte” (Gd 1,3). È la Chiesa che custodisce la memoria delle
Parole di Cristo e trasmette di generazione in generazione la confessione di
fede degli Apostoli. Come una madre che insegna ai suoi figli a parlare, e
quindi a comprendere e a comunicare, la Chiesa nostra Madre, ci insegna il
linguaggio della fede per introdurci nell'intelligenza della fede e nella vita.
(CCC 76) La trasmissione del Vangelo, secondo
il comando del Signore, è stata fatta in due modi: - Oralmente, “dagli Apostoli, i quali nella predicazione orale, negli
esempi e nelle istituzioni trasmisero ciò che o avevano ricevuto dalla bocca,
dalla vita in comune e dalle opere di Cristo, o avevano imparato per suggerimento
dello Spirito Santo”; - Per iscritto,
“da quegli Apostoli e uomini della loro cerchia, i quali, sotto l'ispirazione
dello Spirito Santo, misero in iscritto l'annunzio della salvezza” [Conc. Ecum.
Vat. II, Dei Verbum, 7]. (CCC 96) Ciò che Cristo ha affidato agli Apostoli, costoro
l'hanno trasmesso con la predicazione o per iscritto, sotto l'ispirazione dello
Spirito Santo, a tutte le generazioni, fino al ritorno glorioso di Cristo.