DEI VERBUM 20 e Commento CCC
Gli altri scritti del Nuovo Testamento
(DV 20 c) narrano gli inizi della Chiesa e la sua
mirabile diffusione nel mondo
(CCC 425) La trasmissione della
fede cristiana è innanzitutto l'annunzio di Gesù Cristo, allo scopo di condurre
alla fede in lui. Fin dall'inizio, i primi discepoli sono stati presi dal
desiderio ardente di annunziare Cristo: “Noi non possiamo tacere quello che
abbiamo visto e ascoltato” (At 4,20). Essi invitano gli uomini di tutti i tempi
ad entrare nella gioia della loro comunione con Cristo: “Ciò che noi abbiamo
udito, ciò che noi abbiamo veduto con i nostri occhi, ciò che noi abbiamo
contemplato e ciò che le nostre mani hanno toccato, ossia il Verbo della vita
(poiché la vita si è fatta visibile, noi l'abbiamo veduta e di ciò rendiamo
testimonianza e vi annunziamo la vita eterna, che era presso il Padre e si è
resa visibile a noi), quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunziamo
anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi. La nostra comunione è
col Padre e col Figlio suo Gesù Cristo. Queste cose vi scriviamo, perché la
nostra gioia sia perfetta” (1Gv 1,1-4). (CCC 864) “Siccome la fonte e l'origine
di tutto l'apostolato della Chiesa è Cristo, mandato dal Padre, è evidente che
la fecondità dell'apostolato”, sia quello dei ministri ordinati sia quello “dei
laici, dipende dalla loro unione vitale con Cristo” (Conc. Ecum. Vat. II, Apostolicam actuositatem, 4; cf Gv
15,5). Secondo le vocazioni, le esigenze dei tempi, i vari doni dello Spirito
Santo, l'apostolato assume le forme più diverse. Ma la carità, attinta
soprattutto nell'Eucaristia, rimane sempre “come l'anima di tutto l'apostolato”
(Apostolicam actuositatem, 3). (CCC 865)
La Chiesa è una, santa, cattolica e
apostolica nella sua identità profonda e ultima, perché in essa già esiste
e si compirà alla fine dei tempi “il regno dei cieli”, “il regno di Dio” [Ap
19,6], che è venuto nella persona di Cristo e che misteriosamente cresce nel
cuore di coloro che a lui sono incorporati, fino alla sua piena manifestazione
escatologica. Allora tutti gli uomini
da lui redenti, in lui resi “santi e immacolati al cospetto” di Dio “nella
carità” (Ef 1,4), saranno riuniti come l'unico
Popolo di Dio, “la sposa dell'Agnello” (Ap 21,9), “la città santa” che scende
“dal cielo, da Dio, risplendente della gloria di Dio” (Ap 21,10-11); e “le mura
della città poggiano su dodici basamenti, sopra i quali sono i dodici nomi dei dodici Apostoli dell'Agnello” (Ap
21,14).