DEI VERBUM 23 e Commento CCC
Impegno apostolico degli studiosi
(DV 23a) La sposa del Verbo incarnato, la Chiesa,
ammaestrata dallo Spirito Santo, si preoccupa di raggiungere una intelligenza
sempre più profonda delle sacre Scritture, per poter nutrire di continuo i suoi
figli con le divine parole; perciò a ragione favorisce anche lo studio dei
santi Padri d'Oriente e d'Occidente e delle sacre liturgie.
(CCC 132) “Lo studio della Sacra
Scrittura sia dunque come l'anima della sacra teologia. Anche il ministero
della Parola, cioè la predicazione pastorale, la catechesi e tutta l'istruzione
cristiana, nella quale l'omelia liturgica deve avere un posto privilegiato, si
nutre con profitto e santamente vigoreggia con la parola della Scrittura”
[Conc. Ecum. Vat. II, Dei Verbum,
24]. (CCC 133) La Chiesa “esorta con forza e
insistenza tutti i fedeli” [...] ad apprendere "la sublime scienza di Gesù
Cristo" (Fil 3,8) con la frequente lettura delle divine Scritture.
"L'ignoranza delle Scritture, infatti, è ignoranza di Cristo" [Conc.
Ecum. Vat. II, Dei Verbum, 25; cf. San Girolamo, Commentarii in Isaiam, Prologus: PL, 24, 17].