Commento CCC a YouCat Domanda n. 5.
YOUCAT Domanda n. 5. Perché gli uomini negano Dio, se possono riconoscerlo con la ragione?
(Risposta
Youcat) Riconoscere il Dio invisibile è per la mente umana una
grande sfida di fronte a cui molti indietreggiano per lo spavento; alcuni si
rifiutano di riconoscere Dio perché altrimenti dovrebbero cambiare la loro vita.
Sostenere che la domanda sull'esistenza di Dio è priva di senso in quanto priva
di una risposta è una semplificazione.
Riflessione e approfondimenti
(Commento CCC) (CCC 37) Tuttavia, nelle condizioni storiche in cui si trova,
l'uomo incontra molte difficoltà per conoscere Dio con la sola luce della
ragione. “Infatti, sebbene la ragione umana, per dirla semplicemente, con le
sole sue forze e la sua luce naturale possa realmente pervenire ad una
conoscenza vera e certa di un Dio personale, il quale con la sua provvidenza si
prende cura del mondo e lo governa, come pure di una legge naturale inscritta
dal Creatore nelle nostre anime, tuttavia la stessa ragione incontra non poche
difficoltà ad usare efficacemente e con frutto questa sua capacità naturale.
Infatti le verità che concernono Dio e riguardano i rapporti che intercorrono
tra gli uomini e Dio, trascendono assolutamente l'ordine delle cose sensibili,
e, quando devono tradursi in azioni e informare la vita, esigono devoto assenso
e la rinuncia a se stessi. Lo spirito umano, infatti, nella ricerca intorno a
tali verità, viene a trovarsi in difficoltà sotto l'influsso dei sensi e della
immaginazione ed anche a causa delle tendenze malsane nate dal peccato
originale. Da ciò consegue che gli uomini facilmente si persuadono, in tali
argomenti, che è falso o quanto meno dubbio ciò che essi non vorrebbero che
fosse vero” [Pio XII, Lett. enc. Humani
generis: DS, 3875].
Per meditare
(Commento CCC) (CCC
38) Per questo l'uomo ha bisogno di essere illuminato
dalla rivelazione di Dio, non solamente su ciò che supera la sua comprensione,
ma anche sulle “verità religiose e morali che, di per sé, non sono
inaccessibili alla ragione, affinché nella presente condizione del genere umano
possano essere conosciute da tutti senza difficoltà, con ferma certezza e senza
mescolanza d'errore” [Concilio Vaticano I, Cost. dogm. Dei Filius, c. 2: DS, 3005; Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Dei Verbum, 6]. (CCC 357) Essendo ad immagine di Dio, l'individuo umano ha la
dignità di persona; non è soltanto
qualche cosa, ma qualcuno. È capace di conoscersi, di possedersi, di
liberamente donarsi e di entrare in comunione con altre persone; è chiamato,
per grazia, ad un’alleanza con il suo Creatore, a dargli una risposta di fede e
di amore che nessun altro può dare in sua sostituzione.