Commento CCC a YouCat Domanda n. 6.
YOUCAT Domanda n. 6. Si può comprendere Dio? Si può parlare di lui in maniera sensata?
(Risposta
Youcat) Possiamo comunque parlare correttamente di Dio, anche
se noi uomini siamo limitati e l'infinita grandezza di Dio è incommensurabile
con la limitatezza del linguaggio umano.
Riflessione e approfondimenti
(Commento
CCC) (CCC 39) Nel sostenere la capacità che la
ragione umana ha di conoscere Dio, la Chiesa esprime la sua fiducia nella
possibilità di parlare di Dio a tutti gli uomini e con tutti gli uomini. Questa
convinzione sta alla base del suo dialogo con le altre religioni, con la
filosofia e le scienze, come pure con i non credenti e gli atei. (CCC 40) Essendo la nostra conoscenza di Dio limitata, lo è
anche il nostro linguaggio su Dio. Non possiamo parlare di Dio che a partire
dalle creature e secondo il nostro modo umano, limitato, di conoscere e di
pensare. (CCC 41) Le creature hanno tutte una
certa somiglianza con Dio, in modo particolarissimo l'uomo creato a immagine e
somiglianza di Dio. Le molteplici perfezioni delle creature (la loro verità,
bontà, bellezza) riflettono dunque la perfezione infinita di Dio. Di
conseguenza, noi possiamo parlare di Dio a partire dalle perfezioni delle sue
creature, “difatti dalla grandezza e bellezza delle creature per analogia si
conosce l'Autore” (Sap 13,5). (CCC 42) Dio
trascende ogni creatura. Occorre dunque purificare continuamente il nostro
linguaggio da ciò che ha di limitato, di immaginoso, di imperfetto per non
confondere il Dio “ineffabile, incomprensibile, invisibile, inafferrabile” [Liturgia bizantina. Anaphora sancti Joannis Chrysostomi: PG 63, 915] con le nostre
rappresentazioni umane. Le parole umane restano sempre al di qua del mistero di
Dio.
Per meditare
(Commento
Youcat) Per poter dire qualcosa di Dio, facciamo ricorso ad immagini imperfette
e rappresentazioni limitate. In ogni affermazione su Dio il nostro linguaggio
non è all'altezza della sua grandezza. Per questo motivo dobbiamo
progressivamente purificare e migliorare il nostro discorso su Dio.
(Commento CCC) (CCC 43) Parlando
così di Dio, il nostro linguaggio certo si esprime alla maniera umana, ma
raggiunge realmente Dio stesso, senza tuttavia poterlo esprimere nella sua
infinita semplicità. Ci si deve infatti ricordare che “non si può rilevare una
qualche somiglianza tra Creatore e creatura senza che si debba notare tra di
loro una dissomiglianza ancora maggiore”, [Concilio Lateranense IV: DS, 806] e
che “noi non possiamo cogliere di Dio ciò che Egli è, ma solamente ciò che Egli
non è, e come gli altri esseri si pongano in rapporto a lui” [San Tommaso
d'Aquino, Summa contra gentiles, 1,
30]. (CCC 48) Partendo dalle molteplici
perfezioni delle creature, similitudini del Dio infinitamente perfetto,
possiamo realmente parlare di Dio, anche se il nostro linguaggio limitato non
ne esaurisce il mistero.