DEI VERBUM 25 e Commento CCC
Si raccomanda la lettura della sacra Scrittura
(DV 25b) Compete ai vescovi, «depositari della dottrina
apostolica » (41), ammaestrare opportunamente i fedeli loro affidati sul retto
uso dei libri divini, in modo particolare del Nuovo Testamento e in primo luogo
dei Vangeli, grazie a traduzioni dei sacri testi; queste devono essere
corredate delle note necessarie e veramente sufficienti, affinché i figli della
Chiesa si familiarizzino con sicurezza e profitto con le sacre Scritture e si
imbevano del loro spirito. Inoltre, siano preparate edizioni della sacra
Scrittura fornite di idonee annotazioni, ad uso anche dei non cristiani e
adattate alla loro situazione; sia i pastori d'anime, sia i cristiani di
qualsiasi stato avranno cura di diffonderle con zelo e prudenza.
Note: (41) S. IRENEO, Adv. Haer., IV, 32, 1:
PG 7, 1071; (= 49,2) HARVEY, 2, p. 255.
(CCC 85) “L'ufficio di
interpretare autenticamente la Parola di Dio scritta o trasmessa è stato
affidato al solo Magistero vivente della Chiesa, la cui autorità è esercitata
nel nome di Gesù Cristo” [Conc. Ecum. Vat. II, Dei Verbum, 10], e cioè ai Vescovi in comunione con il successore
di Pietro, il Vescovo di Roma. (CCC 86) Questo
“Magistero però non è al di sopra della Parola di Dio, ma la serve, insegnando
soltanto ciò che è stato trasmesso, in quanto, per divino mandato e con
l'assistenza dello Spirito Santo, piamente la ascolta, santamente la custodisce
e fedelmente la espone, e da questo unico deposito della fede attinge tutto ciò
che propone da credere come rivelato da Dio” [Conc. Ecum. Vat. II, Dei Verbum, 10]. (CCC 888) I
Vescovi, con i presbiteri, loro cooperatori, “hanno anzitutto il dovere di
annunziare a tutti il Vangelo di Dio”, [Conc. Ecum. Vat. II, Presbyterorum ordinis, 4] secondo il
comando del Signore [Mc 16,15]. Essi sono “gli araldi della fede, che portano a
Cristo nuovi discepoli, sono i dottori autentici” della fede apostolica,
“rivestiti dell'autorità di Cristo” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 25]. (CCC 2068) Il Concilio di Trento insegna che i
dieci comandamenti obbligano i cristiani e che l'uomo giustificato è ancora
tenuto ad osservarli [Concilio di Trento: DS 1569-1570]. Il Concilio Vaticano
II afferma: “I Vescovi, quali successori degli Apostoli, ricevono dal Signore
[...] la missione di insegnare a tutte le genti e di predicare il Vangelo ad
ogni creatura, affinché tutti gli uomini, per mezzo della fede, del Battesimo e
dell'osservanza dei comandamenti, ottengano la salvezza” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 24].