Commento CCC a YouCat Domanda n. 13 – Parte II.



YOUCAT Domanda n. 13 – Parte II. Può la Chiesa sbagliarsi in questioni che riguardano la fede?


 (Risposta Youcat - ripetizione) La totalità dei fedeli non può errare in materia di fede poiché Gesù ha promesso ai suoi discepoli che avrebbe inviato loro lo Spirito di verità e che li avrebbe conservati nella verità (Gv 14, 17).

Riflessione e approfondimenti

(Commento CCC) (CCC 85) “L'ufficio di interpretare autenticamente la Parola di Dio scritta o trasmessa è stato affidato al solo Magistero vivente della Chiesa, la cui autorità è esercitata nel nome di Gesù Cristo” [Conc. Ecum. Vat. II, Dei Verbum, 10], e cioè ai Vescovi in comunione con il successore di Pietro, il Vescovo di Roma.  (CCC 86) Questo “Magistero però non è al di sopra della Parola di Dio, ma la serve, insegnando soltanto ciò che è stato trasmesso, in quanto, per divino mandato e con l'assistenza dello Spirito Santo, piamente la ascolta, santamente la custodisce e fedelmente la espone, e da questo unico deposito della fede attinge tutto ciò che propone da credere come rivelato da Dio” [Conc. Ecum. Vat. II, Dei Verbum, 10]. (CCC 87) I fedeli, memori della Parola di Cristo ai suoi Apostoli: “Chi ascolta voi, ascolta me” (Lc 10,16; Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 20), accolgono con docilità gli insegnamenti e le direttive che vengono loro dati, sotto varie forme, dai Pastori. 

Per meditare

(Commento Youcat b) Certamente i singoli membri della Chiesa possono sbagliare e commettere gravi errori, ma nel suo complesso la Chiesa non può mai decadere dalla verità di Dio; è portatrice attraverso il tempo di una verità viva che è più grande di lei stessa. Si parla di depositum fidei come del patrimonio della fede che bisogna conservare.  Quando una tale verità viene apertamente contestata o deformata, la Chiesa deve riportare alla luce quello che «ovunque, sempre e da tutti è stato creduto» (san Vincenzo di Lerino).

(Commento CCC) (CCC 450) Fin dall'inizio della storia cristiana, l'affermazione della signoria di Gesù sul mondo e sulla storia [Ap 11,15] comporta anche il riconoscimento che l'uomo non deve sottomettere la propria libertà personale, in modo assoluto, ad alcun potere terreno, ma soltanto a Dio Padre e al Signore Gesù Cristo: Cesare non è “il Signore” [Mc 12,17; At 5,29]. La Chiesa “crede di trovare nel suo Signore e Maestro la chiave, il centro e il fine di tutta la storia umana” [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 10; 45].  (Fine)

(Prossima domanda: La Sacra Scrittura è vera?) 

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