Commento CCC a YouCat Domanda n. 14. – Parte I.
YOUCAT Domanda n. 14. – Parte I. La Sacra Scrittura è vera?
(Risposta
Youcat) La Scrittura insegna «fermamente, fedelmente e senza
errore la verità» perché è ispirata, ovvero perché è stata scritta per afflato
dello Spirito Santo, e quindi «ha Dio come autore» (Concilio Vaticano II, DV
11).
Riflessione e approfondimenti
(Commento CCC) (CCC 103) Per questo motivo, la Chiesa ha sempre venerato le
divine Scritture, come venera il Corpo stesso del Signore. Essa non cessa di
porgere ai fedeli il Pane di vita preso dalla mensa della Parola di Dio e del
Corpo di Cristo [Conc. Ecum. Vat. II, Dei
Verbum, 21]. (CCC 104) Nella Sacra
Scrittura, la Chiesa trova incessantemente il suo nutrimento e il suo vigore
[Conc. Ecum. Vat. II, Dei Verbum,
24]; infatti attraverso la divina Scrittura essa non accoglie soltanto una
parola umana, ma quello che è realmente: Parola di Dio [1Ts 2,13]. “Nei Libri
Sacri, infatti, il Padre che è nei cieli viene con molta amorevolezza incontro
ai suoi figli ed entra in conversazione con loro” [Dei Verbum, 21].
Per meditare
(Commento Youcat a) La Bibbia non è discesa dal cielo già pronta né
Dio l'ha dettata ad automi umani. «Per la composizione dei Libri Sacri, Dio
scelse degli uomini di cui si servì nel possesso delle loro facoltà e capacità
affinché, agendo egli stesso in essi e per loro mezzo, scrivessero come veri
autori tutte e soltanto quelle cose che egli voleva» (Concilio Vaticano II, DV
11).
(Commento CCC) (CCC 106) Dio ha
ispirato gli autori umani dei Libri Sacri. “Per la composizione dei Libri
Sacri, Dio scelse degli uomini, di cui si servì nel possesso delle loro facoltà
e capacità, affinché, agendo Egli stesso in essi e per loro mezzo, scrivessero
come veri autori tutte e soltanto quelle cose che Egli voleva” [Conc. Ecum.
Vat. II, Dei Verbum, 11]. (CCC 82)
Accade così che la Chiesa, alla quale è affidata la trasmissione e
l'interpretazione della Rivelazione, “attinga la sua certezza su tutte le cose
rivelate non dalla sola Sacra Scrittura. Perciò l'una e l'altra devono essere
accettate e venerate con pari sentimento di pietà e di rispetto” [Conc. Ecum.
Vat. II, Dei Verbum, 9]. (Continua)