Commento CCC a YouCat Domanda n. 18 - Parte II.
YOUCAT Domanda n. 18 - Parte II. Qual è il significato del Nuovo Testamento per i cristiani?
(Risposta
Youcat – ripetizione) Nel Nuovo Testamento giunge a compimento
la Rivelazione di Dio. I quattro Vangeli, secondo Matteo, Marco, Luca e
Giovanni sono il cuore della Sacra Scrittura ed il più prezioso tesoro della
Chiesa. In essi si manifesta il Figlio di Dio nel modo in cui egli è e si
mostra a noi. Negli Atti degli Apostoli apprendiamo gli inizi della Chiesa e
l'azione dello Spirito Santo; nelle lettere apostoliche la vita degli uomini
con tutte le sue sfaccettature viene posta nella luce di Cristo;
nell'Apocalisse vediamo in anticipo la fine dei tempi.
Riflessione e approfondimenti
(Commento CCC) (CCC
126) Nella formazione dei Vangeli si possono
distinguere tre tappe: 1. La vita e
l'insegnamento di Gesù. La Chiesa ritiene con fermezza che i quattro
Vangeli, “di cui afferma senza esitazione la storicità, trasmettono fedelmente
quanto Gesù Figlio di Dio, durante la sua vita tra gli uomini, effettivamente
operò e insegnò per la loro salvezza eterna, fino al giorno in cui ascese al
cielo”. 2. La tradizione orale. “Gli
Apostoli poi, dopo l'Ascensione del Signore, trasmisero ai loro ascoltatori ciò
che egli aveva detto e fatto, con quella più completa intelligenza di cui essi,
ammaestrati dagli eventi gloriosi di Cristo e illuminati dalla luce dello
Spirito di verità, godevano”. 3. I
Vangeli scritti. “Gli autori sacri scrissero i quattro Vangeli, scegliendo
alcune cose tra le molte tramandate a voce o già per iscritto, redigendo una
sintesi delle altre o spiegandole con riguardo alla situazione delle Chiese,
conservando infine il carattere di predicazione, sempre però in modo tale da
riferire su Gesù cose vere e sincere” [Conc. Ecum. Vat. II, Dei Verbum, 19].
Per meditare
(Commento Youcat - b)
Madeleine Delbrél dice; «Tramite la sua parola Dio ci dice chi egli è e che
cosa egli desidera; lo dice in maniera definitiva e per ogni singolo giorno.
Quando teniamo il nostro Vangelo tra le mani, dobbiamo pensare che lì abiti il
Verbo che vuole farsi carne in noi, impadronirsi di noi, perché noi diamo nuovo
inizio alla Sua vita in un altro luogo, in un altro tempo, in un'altra
società».
(Commento CCC) (CCC
129) I cristiani, quindi, leggono l'Antico Testamento
alla luce di Cristo morto e risorto. La lettura tipologica rivela
l'inesauribile contenuto dell'Antico Testamento. Questa non deve indurre però a
dimenticare che esso conserva il valore suo proprio di rivelazione che lo
stesso nostro Signore ha riaffermato [Mc 12,29-31]. Pertanto, anche il Nuovo Testamento
esige d'essere letto alla luce dell'Antico. La primitiva catechesi cristiana vi
farà costantemente ricorso [1Cor 5,6-8; 10,1-11]. Secondo un antico detto, il
Nuovo Testamento è nascosto nell'Antico, mentre l'Antico è svelato nel Nuovo:
“Novum in Vetere latet et in Novo Vetus patet” [Sant'Agostino, Quaestiones in Heptateucum, 2, 73: PL
34, 623; Conc. Ecum. Vat. II, Dei Verbum,
16]. (Continua)