Commento CCC a YouCat Domanda n. 21 - Parte II.
YOUCAT Domanda n. 21 - Parte II. Fede - che cos'è?
(Risposta Youcat a) La fede è un puro dono di Dio che noi
riceviamo quando lo domandiamo con fervore; La fede è la forza soprannaturale
di cui noi abbiamo bisogno in maniera necessaria per raggiungere la nostra
salvezza;
Riflessione e approfondimenti
(Commento CCC) (CCC 154) È impossibile credere senza la grazia e gli aiuti interiori dello Spirito Santo. Non è però meno vero che credere è un atto autenticamente umano. Non è contrario né alla libertà né all'intelligenza dell'uomo far credito a Dio e aderire alle verità da lui rivelate. Anche nelle relazioni umane non è contrario alla nostra dignità credere a ciò che altre persone ci dicono di sé e delle loro intenzioni, e far credito alle loro promesse (come, per esempio, quando un uomo e una donna si sposano), per entrare così in reciproca comunione. Conseguentemente, ancor meno è contrario alla nostra dignità “prestare, con la fede, la piena sottomissione della nostra intelligenza e della nostra volontà a Dio quando si rivela” [Concilio Vaticano I, Dei Filius, c. 3: DS, 3008] ed entrare in tal modo in intima comunione con lui. (CCC 155) Nella fede, l'intelligenza e la volontà umane cooperano con la grazia divina: “Credere est actus intellectus assentientis veritati divinae ex imperio voluntatis a Deo motae per gratiam - Credere è un atto dell'intelletto che, sotto la spinta della volontà mossa da Dio per mezzo della grazia, dà il proprio consenso alla verità divina” [San Tommaso d'Aquino, Summa theologiae, II-II, 2, 9; Concilio Vaticano I, Dei Filius, c. 3: DS, 3010].
Per meditare
(Commento Youcat c) Questo
credere è molto più di un semplice sapere, indica la certezza: questa è la fede
che fece partire Abramo verso la terra promessa, questa è la fede che ha fatto
perseverare i Martiri fino alla morte, questa è la fede che sorregge i
cristiani ancora oggi perseguitati, una fede che coinvolge l'uomo nella sua
interezza.
(Commento CCC) (CCC 156) Il motivo
di credere non consiste nel fatto che le verità rivelate appaiano come vere e
intelligibili alla luce della nostra ragione naturale. Noi crediamo “per
l'autorità di Dio stesso che le rivela, il quale non può né ingannarsi né
ingannare” [Concilio Vaticano I, Dei
Filius, c. 3: DS 3008]. “Nondimeno, perché l'ossequio della nostra fede
fosse ‘conforme alla ragione’, Dio ha voluto che agli interiori aiuti dello
Spirito Santo si accompagnassero anche prove esteriori della sua rivelazione”
[Concilio Vaticano I: DS 3009]. Così i miracoli di Cristo e dei santi [Mc
16,20; Eb 2,4] le profezie, la diffusione e la santità della Chiesa, la sua
fecondità e la sua stabilità “sono segni certissimi della divina rivelazione,
adatti ad ogni intelligenza” [Concilio Vaticano I: DS 3009], sono motivi di
credibilità i quali mostrano che l'assenso della fede non è “affatto un cieco
moto dello spirito” [Ib., DS 3010]. (Continua)