Commento CCC a YouCat Domanda n. 31 - Parte II.
YOUCAT Domanda n. 31 - Parte II. Perché Dio si attribuisce un nome?
(Risposta
Youcat ripetizione) Dio si attribuisce un nome perché desidera
essere accessibile.
Riflessione e approfondimenti
(Commento CCC) (CCC
206) Rivelando il suo Nome misterioso di YHWH, “Io
sono colui che è” oppure “Io sono colui che sono” o anche “Io sono chi Io
sono”, Dio dice chi egli è e con quale nome lo si deve chiamare. Questo nome
divino è misterioso come Dio è mistero. È ad un tempo un nome rivelato e quasi
il rifiuto di un nome; proprio per questo esprime, come meglio non si potrebbe,
la realtà di Dio, infinitamente al di sopra di tutto ciò che possiamo
comprendere o dire: egli è il “Dio nascosto” (Is 45,15), il suo nome è
ineffabile [Gdc 13,18], ed è il Dio che si fa vicino agli uomini. (CCC 207)
Rivelando il suo nome, Dio rivela al tempo stesso la sua fedeltà che è da
sempre e per sempre, valida per il passato (“Io sono il Dio dei tuoi padri”, Es
3,6), come per l'avvenire (“Io sarò con te”, Es 3,12). Dio che rivela il suo
nome come “Io sono” si rivela come il Dio che è sempre là, presente accanto al
suo popolo per salvarlo.
Per meditare
(Commento Youcat a) Dio non
desidera restare nell'anonimato; non desidera essere onorato semplicemente come
un «essere superiore» vagamente percepito; Dio desidera essere conosciuto ed
invocato come il Dio vero ed efficace. Nel roveto ardente Dio rivela a Mosè il
suo santo nome Jhwh (Es 3, 14).
(Commento CCC) (CCC 210) Dopo il peccato
di Israele, che si è allontanato da Dio per adorare il vitello d'oro, [Es 32]
Dio ascolta l'intercessione di Mosè ed acconsente a camminare in mezzo ad un
popolo infedele, manifestando in tal modo il suo amore [Es 33,12-17]. A Mosè
che chiede di vedere la sua gloria, Dio risponde: “Farò passare davanti a te
tutto il mio splendore e proclamerò il mio nome: Signore [YHWH], davanti a te”
(Es 33,18-19). E il Signore passa davanti a Mosè e proclama: “Il Signore, il
Signore [YHWH, YHWH], Dio misericordioso e pietoso, lento all'ira e ricco di
grazia e di fedeltà” (Es 34,6). Mosè allora confessa che il Signore è un Dio
che perdona [Es 34,9]. (CCC 211) Il nome
divino “Io Sono” o “Egli È” esprime la fedeltà di Dio il quale, malgrado
l'infedeltà del peccato degli uomini e il castigo che merita, “conserva il suo
favore per mille generazioni” (Es 34,7). Dio rivela di essere “ricco di
misericordia” (Ef 2,4) arrivando a dare il suo Figlio. Gesù, donando la vita per
liberarci dal peccato, rivelerà che anch'egli porta il nome divino: “Quando
avrete innalzato il Figlio dell'uomo, allora saprete che Io Sono” (Gv 8,28). (Continua)