Commento CCC a YouCat Domanda n. 37 - Parte II.


YOUCAT Domanda n.   37 - Parte II. Perché Dio è «Padre»?


(Risposta Youcat ripetizione) Noi onoriamo Dio come Padre poiché egli è il Creatore e si prende cura con amore delle proprie creature. Gesù, il Figlio di Dio, ci ha insegnato a guardare al proprio Padre come al nostro Padre e a rivolgerci a lui come al «Padre Nostro».   

Riflessione e approfondimenti  

(Commento CCC) (CCC 515) I Vangeli sono scritti da uomini che sono stati tra i primi a credere [Mc 1,1; Gv 21,24] e che vogliono condividere con altri la loro fede. Avendo conosciuto, nella fede, chi è Gesù, hanno potuto scorgere e fare scorgere in tutta la sua vita terrena le tracce del suo mistero. Dalle fasce della sua nascita [Lc 2,7], fino all'aceto della sua passione [Mt 27,48] e al sudario della risurrezione [Gv 20,7], tutto nella vita di Gesù è segno del suo mistero. Attraverso i suoi gesti, i suoi miracoli, le sue parole, è stato rivelato che “in lui abita corporalmente tutta la pienezza della divinità” (Col 2,9). In tal modo la sua umanità appare come “il sacramento”, cioè il segno e lo strumento della sua divinità e della salvezza che egli reca: ciò che era visibile nella sua vita terrena condusse al mistero invisibile della sua filiazione divina e della sua missione redentrice. (CCC 239a) Chiamando Dio con il nome di “Padre”, il linguaggio della fede mette in luce soprattutto due aspetti: che Dio è origine primaria di tutto e autorità trascendente, e che, al tempo stesso, è bontà e sollecitudine d'amore per tutti i suoi figli. Questa tenerezza paterna di Dio può anche essere espressa con l'immagine della maternità [Is 66,13; Sal 131,2], che indica ancor meglio l'immanenza di Dio, l'intimità tra Dio e la sua creatura.

Per meditare

(Commento Youcat c) In che modo Dio operi come Padre ce lo mostra Gesù Cristo: «Chi ha visto me ha visto il Padre» (Gv 14,9); nella parabola del figliol prodigo Gesù tocca col suo discorso il più profondo desiderio umano di trovare un padre misericordioso.

(Commento CCC) (CCC 516) Tutta la vita di Cristo è rivelazione del Padre: le sue parole e le sue azioni, i suoi silenzi e le sue sofferenze, il suo modo di essere e di parlare. Gesù può dire: “Chi vede me, vede il Padre” (Gv 14,9), e il Padre: “Questi è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo” (Lc 9,35). Poiché il nostro Signore si è fatto uomo per compiere la volontà del Padre, [Eb 10,5-7] i più piccoli tratti dei suoi misteri ci manifestano “l'amore di Dio per noi” (1Gv 4,9). (CCC 517) Tutta la vita di Cristo è mistero di redenzione. La redenzione è frutto innanzi tutto del sangue della croce [Ef 1,7; Col 1,13-14; 1Pt 1,18-19], ma questo mistero opera nell'intera vita di Cristo: già nella sua incarnazione, mediante la quale, facendosi povero, ci ha arricchiti con la sua povertà [2Cor 8,9]; nella sua vita nascosta che, con la sua sottomissione [Lc 2,51], ripara la nostra insubordinazione; nella sua parola che purifica i suoi ascoltatori [Gv 15,3]; nelle guarigioni e negli esorcismi che opera, mediante i quali “ha preso le nostre infermità e si è addossato le nostre malattie” (Mt 8,17) [Is 53,4]; nella sua risurrezione, con la quale ci giustifica [Rm 4,25]. (Continua)   

(Continua la domanda: Perché Dio è «Padre»?)  

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