Commento CCC a YouCat Domanda n. 37 - Parte III.
YOUCAT Domanda n. 37 - Parte III. Perché Dio è «Padre»?
(Risposta
Youcat ripetizione) Noi onoriamo Dio come Padre poiché egli è
il Creatore e si prende cura con amore delle proprie creature. Gesù, il Figlio
di Dio, ci ha insegnato a guardare al proprio Padre come al nostro Padre e a
rivolgerci a lui come al «Padre Nostro».
Riflessione e approfondimenti
(Commento CCC) (CCC 518) Tutta la
vita di Cristo è mistero di ricapitolazione.
Quanto Gesù ha fatto, detto e sofferto, aveva come scopo di ristabilire nella
sua primitiva vocazione l'uomo decaduto: “Allorché si è incarnato e si è fatto
uomo, ha ricapitolato in se stesso la lunga storia degli uomini e in breve ci
ha procurato la salvezza, così che noi recuperassimo in Gesù Cristo ciò che
avevamo perduto in Adamo, cioè d'essere ad immagine e somiglianza di Dio”
[Sant'Ireneo di Lione, Adversus haereses,
3, 18, 1: PG 7, 932]. “Per questo appunto Cristo è passato attraverso tutte le
età della vita, restituendo con ciò a tutti gli uomini la comunione con Dio”
[Ib., 3, 18,7: PG 7, 937]. (CCC 519) Tutta la ricchezza di Cristo è destinata ad ogni uomo
e costituisce il bene di ciascuno [Giovanni Paolo II, Lett. enc. Redemptor hominis, 11]. Cristo non ha
vissuto la sua vita per sé, ma per noi,
dalla sua incarnazione “per noi uomini e per la nostra salvezza” (Simbolo niceno-costantinopolitano: DS
150) fino alla sua morte “per i nostri peccati” (1Cor 15,3) e alla sua
risurrezione “per la nostra giustificazione” (Rm 4,25). E anche adesso, è
nostro avvocato “presso il Padre” (1Gv 2,1), “essendo sempre vivo per
intercedere” a nostro favore (Eb 7,25). Con tutto ciò che ha vissuto e sofferto
per noi una volta per tutte, egli resta sempre “al cospetto di Dio in nostro
favore” (Eb 9,24).
Per
meditare
(Commento
Youcat c) In che modo Dio operi come Padre ce lo mostra Gesù Cristo: «Chi ha
visto me ha visto il Padre» (Gv 14,9); nella parabola del figliol prodigo Gesù
tocca col suo discorso il più profondo desiderio umano di trovare un padre
misericordioso.
(Commento CCC) (CCC 239b) Il
linguaggio della fede si rifà così all'esperienza umana dei genitori che, in
certo qual modo, sono per l'uomo i primi rappresentanti di Dio. Tale
esperienza, però, mostra anche che i genitori umani possono sbagliare e
sfigurare il volto della paternità e della maternità. Conviene perciò ricordare
che Dio trascende la distinzione umana dei sessi. Egli non è né uomo né donna,
egli è Dio. Trascende pertanto la paternità e la maternità umane [Sal 27,10],
pur essendone l'origine e il modello [Ef 3,14; Is 49,15]: nessuno è padre
quanto Dio. (CCC 520) Durante tutta la sua
vita, Gesù si mostra come nostro modello
[Rm 15,5; Fil 2,5]: è “l'uomo perfetto” [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 38] che ci invita a
diventare suoi discepoli e a seguirlo; con il suo abbassamento, ci ha dato un
esempio da imitare [Gv 13,15], con la sua preghiera, attira alla preghiera [Lc
11,1], con la sua povertà, chiama ad accettare liberamente la spogliazione e le
persecuzioni [Mt 5,11-12]. (Continua)