Commento CCC a YouCat Domanda n. 37 - Parte IV.



YOUCAT Domanda n. 37 - Parte IV. Perché Dio è «Padre»?


(Risposta Youcat ripetizione) Noi onoriamo Dio come Padre poiché egli è il Creatore e si prende cura con amore delle proprie creature. Gesù, il Figlio di Dio, ci ha insegnato a guardare al proprio Padre come al nostro Padre e a rivolgerci a lui come al «Padre Nostro».

Riflessione e approfondimenti  

(Commento CCC) (CCC 522) La venuta del Figlio di Dio sulla terra è un avvenimento di tale portata che Dio lo ha voluto preparare nel corso dei secoli. Riti e sacrifici, figure e simboli della “prima Alleanza” (Eb 9,15), li fa convergere tutti verso Cristo; lo annunzia per bocca dei profeti che si succedono in Israele; risveglia inoltre nel cuore dei pagani l'oscura attesa di tale venuta. (CCC 521) Tutto ciò che Cristo ha vissuto, egli fa sì che noi possiamo viverlo in lui e che egli lo viva in noi. “Con l'incarnazione il Figlio di Dio si è unito in certo modo a ogni uomo” [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 22]. Siamo chiamati a formare una cosa sola con lui; egli ci fa comunicare come membra del suo corpo a ciò che ha vissuto nella sua carne per noi e come nostro modello: “Noi dobbiamo sviluppare continuamente in noi e, in fine, completare gli stati e i misteri di Gesù. Dobbiamo poi pregarlo che li porti lui stesso a compimento in noi e in tutta la sua Chiesa. […] Il Figlio di Dio desidera una certa partecipazione e come un'estensione e continuazione in noi e in tutta la sua Chiesa dei suoi misteri mediante le grazie che vuole comunicarci e gli effetti che intende operare in noi attraverso i suoi misteri. E con questo mezzo egli vuole completarli in noi” [San Giovanni Eudes, Le royaume de Jésus, 3, 4].

Per meditare

(Commento Youcat b) La figura paterna e quella materna sono nell'esperienza umana sinonimo di origine e di autorità, di salvezza e di sostegno. In che modo Dio operi come Padre ce lo mostra Gesù Cristo: «Chi ha visto me ha visto il Padre» (Gv 14,9); nella parabola del figliol prodigo Gesù tocca col suo discorso il più profondo desiderio umano di trovare un padre misericordioso.

(Commento CCC) (CCC 523) San Giovanni Battista è l'immediato precursore del Signore, [At 13,24] mandato a preparargli la via [Mt 3,3]. “Profeta dell'Altissimo” (Lc 1,76), di tutti i profeti è il più grande [Lc 7,26] e l'ultimo [Mt 11,13]; egli inaugura il Vangelo [At 1,22; Lc 16,16]; saluta la venuta di Cristo fin dal seno di sua madre [Lc 1,41] e trova la sua gioia nell'essere “l'amico dello sposo” (Gv 3,29), che designa come “l'Agnello di Dio [...] che toglie il peccato del mondo” (Gv 1,29). Precedendo Gesù “con lo spirito e la forza di Elia” (Lc 1,17), gli rende testimonianza con la sua predicazione, con il suo battesimo di conversione ed infine con il suo martirio [Mc 6,17-29]. (CCC 240) Gesù ha rivelato che Dio è “Padre” in un senso inaudito: non lo è soltanto in quanto Creatore; egli è eternamente Padre in relazione al Figlio suo unigenito, il quale non è eternamente Figlio se non in relazione al Padre suo: “Nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare” (Mt 11,27). (Continua)  

(Continua la domanda: Perché Dio è «Padre»?)  

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