Commento CCC a YouCat Domanda n. 39 - Parte III.
YOUCAT Domanda n. 39 - Parte III. Gesù è veramente Dio? Fa parte della Trinità?
(Risposta
Youcat - ripetizione) Gesù di Nazareth è il Figlio, la seconda
divina Persona di cui si parla quando diciamo: «nel nome del Padre, del Figlio
e dello Spirito Santo» (Mt 28,19).
Riflessione e approfondimenti
(Commento CCC) (CCC
250) Nel corso dei primi secoli, la Chiesa ha cercato di formulare in maniera
più esplicita la sua fede trinitaria, sia per approfondire la propria
intelligenza della fede, sia per difenderla contro errori che la alteravano. Fu
questa l'opera degli antichi Concili, aiutati dalla ricerca teologica dei Padri
della Chiesa e sostenuti dal senso della fede del popolo cristiano. (CCC 251)
Per la formulazione del dogma della Trinità, la Chiesa ha dovuto sviluppare una
terminologia propria ricorrendo a nozioni di origine filosofica: “sostanza”,
“persona” o “ipostasi”, “relazione”, ecc. Così facendo, non ha sottoposto la
fede ad una sapienza umana, ma ha dato un significato nuovo, insolito a questi
termini assunti ora a significare anche un mistero inesprimibile,
“infinitamente al di là di tutto ciò che possiamo concepire a misura d'uomo”
[Paolo VI, Credo del popolo di Dio,
9]. (CCC 252) La Chiesa adopera il termine “sostanza” (reso talvolta anche con
“essenza” o “natura”) per designare l'Essere divino nella sua unità, il termine
“persona” o “ipostasi” per designare il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo
nella loro reale distinzione reciproca, il termine “relazione” per designare il
fatto che la distinzione tra le Persone divine sta nel riferimento delle une
alle altre.
Per meditare
(Commento Youcat b) [Gesù]… quando
rimise i peccati commise un vero e proprio scandalo. Questo, agli occhi dei suoi
contemporanei, era un reato da punire con la pena di morte; ma grazie ai suoi
miracoli e prodigi, e soprattutto alla sua risurrezione, i discepoli capirono
chi era veramente Gesù e lo adorarono come Signore. Questa è la fede della
Chiesa.
(Commento CCC) (CCC
446) Nella traduzione greca dei libri dell'Antico
Testamento, il nome ineffabile sotto il quale Dio si è rivelato a Mosè [Es
3,14], YHWH, è reso con Kyrios
(“Signore”). Da allora Signore
diventa il nome più abituale per indicare la stessa divinità del Dio di
Israele. Il Nuovo Testamento utilizza in questo senso forte il titolo di
“Signore” per il Padre, ma, ed è questa la novità, anche per Gesù riconosciuto
così egli stesso come Dio [1Cor 2,8]. (CCC 447)
Gesù stesso attribuisce a sé, in maniera velata, tale titolo allorché discute
con i farisei sul senso del Salmo 110, [Mt 22,41-46; At 2,34-36; Eb 1,13] ma
anche in modo esplicito rivolgendosi ai suoi Apostoli [Gv 13,13]. Durante la
sua vita pubblica i suoi gesti di potenza sulla natura, sulle malattie, sui
demoni, sulla morte e sul peccato, manifestavano la sua sovranità divina. (Continua)