Commento CCC a Youcat Domanda n. 51 – Parte V.



YOUCAT Domanda n. 51 – Parte V. Se Dio conosce ogni cosa e può fare ogni cosa, perché non impedisce il male?


(Risposta Youcat - ripetizione) Dio permette il male solo per lasciarne scaturire qualcosa di migliore (san Tommaso d'Aquino).

Riflessione e approfondimenti  

(Commento CCC) (CCC 385) Dio è infinitamente buono e tutte le sue opere sono buone. Tuttavia nessuno sfugge all'esperienza della sofferenza, dei mali presenti nella natura - che appaiono legati ai limiti propri delle creature - e soprattutto al problema del male morale. Da dove viene il male? “Quaerebam unde malum et non erat exitus - Mi chiedevo donde il male, e non sapevo darmi risposta”, dice sant'Agostino [Sant'Agostino, Confessiones, 7, 7, 11: PL 32, 739], e la sua sofferta ricerca non troverà sbocco che nella conversione al Dio vivente. Infatti “il mistero dell'iniquità” (2Ts 2,7) si illumina soltanto alla luce del mistero della pietà (1Tm 3,16). La rivelazione dell'amore divino in Cristo ha manifestato ad un tempo l'estensione del male e la sovrabbondanza della grazia [Rm 5,20]. Dobbiamo, dunque, affrontare la questione dell'origine del male, tenendo fisso lo sguardo della nostra fede su colui che, solo, ne è il vincitore [Lc 11,21-22; Gv 16,11; 1Gv 3,8]. 

Per meditare

(Commento Youcat) La questione decisiva non è quindi: «Come si può credere ad un Dio buono, dal momento che c'è tanto male?», ma: «Come può un uomo dotato di cuore e di intelletto sopportare la vita in questo mondo, se Dio non esistesse?». La morte e la risurrezione di Cristo ci mostrano che il male non aveva la prima parola e non avrà neppure l'ultima; dal male peggiore Dio ha fatto scaturire il bene migliore, e noi crediamo che col Giudizio Universale Dio porrà fine ad ogni ingiustizia. Nella vita del mondo che verrà il male non avrà più posto e la sofferenza avrà fine.

(Commento CCC) (CCC 287) La verità della creazione è tanto importante per l'intera vita umana che Dio, nella sua tenerezza, ha voluto rivelare al suo Popolo tutto ciò che è necessario conoscere al riguardo. Al di là della conoscenza naturale che ogni uomo può avere del Creatore [At 17,24-29; Rm 1,19-20], Dio ha progressivamente rivelato a Israele il mistero della creazione. Egli, che ha scelto i patriarchi, che ha fatto uscire Israele dall'Egitto, e che, eleggendo Israele, l'ha creato e formato [Is 43,1], si rivela come colui al quale appartengono tutti i popoli della terra e l'intera terra, come colui che, solo, “ha fatto cielo e terra” (Sal 115,15; 124,8; 134,3). (Fine)  

(Prossima domanda: Che cos'è il cielo?)

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