Commento CCC a Youcat Domanda n. 53 – Parte III.
YOUCAT Domanda n. 53 – Parte III. Che cos'è l'inferno?
(Risposta Youcat ripetizione) La nostra fede chiama
«inferno» lo stato di definitiva lontananza da Dio. Chi vede chiaramente
l'amore nel volto di Dio e tuttavia lo rifiuta, decide di entrare in questo
stato.
Riflessione e approfondimenti
(Commento CCC) (CCC 1037) Dio non predestina nessuno ad andare
all'inferno [Concilio di Orange II: DS 397; Concilio di Trento: DS 1567];
questo è la conseguenza di una avversione volontaria a Dio (un peccato
mortale), in cui si persiste sino alla fine. Nella liturgia eucaristica e nelle
preghiere quotidiane dei fedeli, la Chiesa implora la misericordia di Dio, il
quale non vuole “che alcuno perisca, ma che tutti abbiano modo di pentirsi”
(2Pt 3,9): “Accetta con benevolenza, o Signore, l'offerta che ti presentiamo
noi tuoi ministri e tutta la tua famiglia: disponi nella tua pace i nostri
giorni, salvaci dalla dannazione eterna, e accoglici nel gregge degli eletti” [Preghiera eucaristica I o Canone Romano, Messale
Romano].
Per meditare
(Commento Youcat) Gesù, che
conosce l'inferno, ne parla come delle «tenebre» (Mt 8, 12); tradotto in
concetti familiari possiamo dire che è piuttosto freddo che caldo; con orrore
immaginiamo uno stato di totale irrigidimento e di disperata lontananza da
tutto ciò che potrebbe apportare alla nostra vita aiuto, sollievo, gioia e
consolazione.
(Commento CCC) (CCC 1036b). “Siccome non conosciamo né il giorno né
l'ora, bisogna, come ci avvisa il Signore, che vegliamo assiduamente, affinché,
finito l'unico corso della nostra vita terrena, meritiamo con lui di entrare al
banchetto nuziale ed essere annoverati tra i beati, né ci si comandi, come a
servi cattivi e pigri, di andare al fuoco eterno, nelle tenebre esteriori dove
ci sarà pianto e stridore di denti” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 48]. (Fine)