Commento CCC a Youcat Domanda n. 64 - Parte II.
YOUCAT Domanda n. 64. Parte II - Perché Dio ha creato l'essere umano come uomo e donna?
(Risposta Youcat ripetizione) Dio, che è l'amore e il
modello della comunione, ha creato l'essere umano uomo e donna perché essi
siano insieme immagine del suo essere.
Riflessione e approfondimenti
(Commento CCC) (CCC
371) Creati insieme, l'uomo e la
donna sono voluti da Dio l'uno per
l'altro. La Parola di Dio ce lo lascia capire attraverso diversi passi del
testo sacro. “Non è bene che l'uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che gli
sia simile” (Gen 2,18). Nessuno degli animali può essere questo “pari”
dell'uomo [Gen 2,19-20]. La donna che Dio “plasma” con la costola tolta
all'uomo e che conduce all'uomo, strappa all'uomo un grido d'ammirazione,
un'esclamazione d'amore e di comunione: “Questa volta essa è carne dalla mia
carne e osso dalle mie ossa” (Gen 2,23). L'uomo scopre la donna come un altro
“io”, della stessa umanità.
Per meditare
(Commento Youcat) Dio ha
creato l'essere umano in modo che sia uomo o donna e che desideri il
completamento e la pienezza nell'incontro con l'altro sesso. Uomini e donne
hanno la stessa dignità nella maniera più assoluta, ma esprimono diversi
aspetti della completezza di Dio nel dispiegarsi creativo della loro
mascolinità o femminilità. Dio non è uomo né donna, ma ha mostrato aspetti
paterni (Le 6, 36) e materni (Is 66, 13). Nell'amore fra uomo e donna,
soprattutto nella comunione del matrimonio, nel quale uomo e donna divengono
«una sola carne» (Gen 2, 24) gli uomini possono pregustare qualcosa della
felicità dell'unione con Dio, nella quale ogni essere umano trova la propria
definitiva completezza. Come l'amore di Dio è fedele, così anche il loro amore
cerca di essere fedele; esso è anche creatore secondo il modo di Dio, poiché
dal matrimonio nasce nuova vita.
(Commento CCC) (CCC
372) L'uomo e la donna sono fatti “l'uno per l'altro”: non già che Dio li abbia
creati “a metà” ed “incompleti”; li ha creati per una comunione di persone,
nella quale ognuno può essere “aiuto” per l'altro, perché sono ad un tempo
uguali in quanto persone (“osso dalle mie ossa…”) e complementari in quanto
maschio e femmina (Giovanni Paolo II, Lett. ap. Mulieris dignitatem, 7). Nel matrimonio, Dio li unisce in modo che,
formando “una sola carne” (Gen 2,24), possano trasmettere la vita umana: “Siate
fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra” (Gen 1,28). Trasmettendo ai loro
figli la vita umana, l'uomo e la donna, come sposi e genitori, cooperano in un
modo unico all'opera del Creatore [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 50]. (Continua)