Commento CCC a Youcat Domanda n. 67 - Parte I.
YOUCAT Domanda n. 67 Parte I - Che cos'è il peccato?
(Risposta
Youcat) Il peccato è il rifiuto di Dio che si ha quando ci si
rifiuta di accogliere il suo amore, e si manifesta nella trasgressione dei suoi
comandamenti.
Riflessione e approfondimenti
(Commento CCC) (CCC
1849) Il peccato è una mancanza contro la ragione, la verità, la retta
coscienza; è una trasgressione in ordine all'amore vero, verso Dio e verso il
prossimo, a causa di un perverso attaccamento a certi beni. Esso ferisce la
natura dell'uomo e attenta alla solidarietà umana. E' stato definito “una
parola, un atto o un desiderio contrari alla legge eterna” [Sant'Agostino, Contra Faustum manichaeum, 22, 27: (PL
42, 418); San Tommaso d'Aquino, Summa
theologiae, I-II, 71, 6].
Per meditare
(Commento Youcat) Il peccato
è più di un comportamento errato, e non è neppure una debolezza a livello
psichico. Nella sua profonda sostanza ogni rifiuto o distruzione di qualcosa di
buono costituisce il rifiuto di colui che è buono per eccellenza, ovvero di
Dio. Il peccato nella sua dimensione più profonda e terribile è la separazione
da Dio, e quindi la separazione dalla fonte della vita; per questo la morte è
la conseguenza del peccato. Con Gesù per la prima volta comprendiamo la
dimensione abissale del peccato: egli patì nel proprio corpo il rifiuto di Dio
e prese su di sé la violenza mortale del peccato perché questa non ci toccasse;
per questo concetto utilizziamo la parola «redenzione».
(Commento CCC) (CCC
1850) Il peccato è un'offesa a Dio: “Contro di te, contro te solo ho peccato.
Quello che è male ai tuoi occhi, io l'ho fatto” (Sal 51,6). Il peccato si erge
contro l'amore di Dio per noi e allontana da lui i nostri cuori. Come il primo
peccato, è una disobbedienza, una ribellione contro Dio, a causa della volontà
di diventare “come Dio” (Gen 3,5), conoscendo e determinando il bene e il male.
Il peccato pertanto è “amore di sé fino al disprezzo di Dio” [Sant'Agostino, De civitate Dei, 14, 28: (PL 41, 436)].
Per tale orgogliosa esaltazione di sé, il peccato è diametralmente opposto
all'obbedienza di Gesù, che realizza la salvezza [Fil 2,6-9]. (Continua)