Commento CCC a Youcat Domanda n. 73 - Parte II.
YOUCAT Domanda n. 73. Parte II - Perché Gesù porta l'appellativo «Cristo»?
(Risposta Youcat ripetizione) Nella breve formula: «Gesù è
il Cristo» è esposto il nucleo della fede cristiana: Gesù, il semplice figlio
del falegname di Nazareth, è il Messia e salvatore atteso.
Riflessione e approfondimenti
(Commento CCC) (CCC
437) L'angelo ha annunziato ai pastori la nascita di Gesù come quella del
Messia promesso a Israele: “Oggi vi è nato nella città di Davide un Salvatore
che è il Cristo Signore” (Lc 2,11). Fin da principio egli è “colui che il Padre
ha consacrato e mandato nel mondo” (Gv 10,36), concepito come “santo” nel
grembo verginale di Maria (Lc 1,35). Giuseppe è stato chiamato da Dio a
prendere con sé Maria sua sposa, incinta di “quel che è generato in lei… dallo
Spirito Santo” (Mt 1,20), affinché Gesù, “chiamato Cristo” (Mt 1,16), nasca
dalla sposa di Giuseppe nella discendenza messianica di Davide [Rm 1,3; 2Tm 2,8; Ap 22,16].
Per meditare
(Commento Youcat) Tanto la
parola greca «Cristo» quanto la parola ebraica «Messia» significano «unto,
consacrato»; in Israele venivano unti e consacrati re, sacerdoti e profeti. Gli
Apostoli sperimentarono che Gesù è consacrato «di Spirito Santo» (At 10, 38), e
da Cristo prendiamo il nome di cristiani, per esprimere l'altezza della nostra
vocazione.
(Commento CCC) (CCC 438) La consacrazione messianica di Gesù rivela
la sua missione divina. “È, d'altronde, ciò che indica il suo stesso nome,
perché nel nome di Cristo è sottinteso colui che ha unto, colui che è stato
unto e l'unzione stessa di cui è stato unto: colui che ha unto è il Padre,
colui che è stato unto è il Figlio, ed è stato unto nello Spirito che è
l'unzione” [Sant'Ireneo di Lione, Adversus haereses, 3, 18, 3: PG 7, 934]. La
sua consacrazione messianica eterna si è rivelata nel tempo della sua vita
terrena nel momento in cui fu battezzato da Giovanni, quando Dio lo “consacrò
in Spirito Santo e potenza” (At 10,38) “perché egli fosse fatto conoscere a
Israele” (Gv 1,31) come suo Messia. Le sue opere e le sue parole lo riveleranno
come “il Santo di Dio” [Mc 1,24; Gv 6,69; At 3,14]. (Continua)